- "...è muort o' cantant' tuoje!"
- "...o'cantant' mije?"
- "...nun teniv' pur' a bors' ca ce facist' o' disegn' suoje 'ngopp'?"
Mio padre, stamattina presto, il primo a ricordarsi della mia passione per Pinuccio... nonché il primo, ab illo tempore, ad indirizzarmi al sano ascolto della buona musica! ;)
Poco fa, un caro amico mi scrive: "Andiamo a Roma al funerale?".
PINO DANIELE
...una colonna portante, e non solo sonora, per almeno una decina d'anni della mia vita.
A menadito i suoi primi 15 LP (...mica i freddi CD ...che passi da una canzone all'altra in un attimo?!? ), tra un solco ed un altro a leggere e rileggere i testi, i "suonatori", i ringraziamenti, la produzione, le etichette...
Amo in modo viscerale, maniacale questi album:
In questi primi sette lavori discografici vi è lo spessore di intere carriere di altri e più artisti messi insieme. Avrebbe potuto, il nostro, incidere metà album alla volta, ogni due-tre anni, per continuare a vivere solo di musica.
L'incredibile successo, meritatissimo e speso ancor meglio grazie al perfetto management, rese possibile la creazione dei successivi quattro album in studio:
Sicuramente di livello inferiore ai primi, ma ancora capaci di convincere critica e pubblico.
Poi... qualche "problemino" di salute... il ritorno, all'inizio degli anni novanta, con una nuova etichetta, casa discografica ed idea di musica: l'inizio, per il mio modo d'intendere, della fine.
La parabola artistica, ormai discendente, avrebbe dovuto imporgli un sano riposo ed un meritato congedo dalle scene, almeno per spendersi meglio le ultime frecce al proprio arco.
Non riesco neanche a citare gli obbrobri mandati in sala d'incisione dalla metà dei novanta, con buona pace della NeapolitanPower chissà dove smarrita... :(
Scrivo ferito, certo! Addirittura incazzato!! Per tutte quelle volte che ho creduto in un suo ritorno... con progetti meno commerciali, più veri e magari più rispettosi delle sue origini.
Non piangerò l'Artista, l'ho già fatto anni or sono... e non andrò a Roma per il suo funerale, quello sarà lo spazio dei suoi veri amici e dei manichini da vetrina.
Avrei potuto, e forse lo farò, salutarlo nella Napoli che, così egregiamente, lo ha messo al mondo e poi cresciuto... R.I.P.
*****
<< Penso e ripenso, e concludo che io "esisto" grazie a Napoli, anche se devo considerarmi un forestiero in patria.
Da Napoli vengono i frutti vitali della mia fantasia, quelle radiazioni che ho assorbito da ragazzo nato e vissuto tra Santa Chiara e Santa Maria La Nova.
Emozioni, figure, persone, destini, sensazioni che confluiscono nell'ispirazione che mi dona una frase musicale, un accordo carico di profondità e di colori, un verso o un pensiero. E che si incontrano, si incrociano e si uniscono con le suggestioni della cultura musicale venuta dagli States, dall'Africa, dai Caraibi.
Ma è là, per le vie di Napoli toccate dal sole e dal vento del Mediterraneo, che ho percepito i primi sussurri d'amore e di dolore raggrumati in una canzone. >> (Pino Daniele, 1994)
*****
P.S.: ...prendo in prestito qualche riga dai commenti di Willy David su questo blog (...quando senza FB s'utilizzava al meglio...), era il luglio del 2008:
" ...Pino è stato il re di Napoli, l'ultimo re.
Anni fa ho visto ragazzi con le lacrime agli occhi come se avessero visto la madonna.
E' stato per il sud Italia l'equivalente di Bob Marley per la Giamaica.
C'era identificazione, c'era orgoglio.
E' stato il cantautore italiano, escludendo De Andrè, con più spessore musicale. Più di De Gregori, più di Dalla, più di Guccini...
Pino ha deluso.
Fino all'inizio dei Novanta è stato una bandiera come Eduardo.
Ha regalato l'orgoglio di essere napoletani.
E' stata la risposta ai difetti di questa città.
Da lì in avanti ha cambiato traiettoria, si è tolto la pelle di dosso per cantare in italiano.
Gli ho dato un consiglio: la musica falla solo con i tuoi ragazzi.Invece è andata com'è andata... "
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