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venerdì 10 aprile 2020
giovedì 19 marzo 2015
" ...a me, a mio padre, a nonno Peppe, a Peppino, a Pinuccio ed anche a Beppe! "
" Ci impegniamo!
Noi e non gli altri,
unicamente noi e non gli altri,
né chi sta in alto, né che sta in basso,
né chi crede, né chi non crede.
Ci impegniamo:
senza pretendere che gli altri si impegnino per noi,
senza giudicare chi non si impegna,
senza accusare chi non si impegna,
senza condannare chi non si impegna,
senza cercare perché non si impegna.
Se qualche cosa sentiamo di potere,
e lo vogliamo fermamente,
è su di noi, soltanto su di noi.
Il mondo si muove
se noi ci muoviamo,
si muta se noi ci facciamo nuovi,
ma imbarbarisce
se scateniamo la belva
che c'è in ognuno di noi.
Ci impegniamo:
per trovare un senso alla vita!
A questa vita una ragione,
che non sia una delle tante ragioni
che bene conosciamo...
e che non ci prendono il cuore.
Ci impegniamo!
Non per riordinare il mondo,
non per rifarlo...
ma per amarlo. " ...
venerdì 15 agosto 2014
" ...la voglio! "
" Voglio la rivoluzione,
nient’altro che la rivoluzione.
La voglio da me stesso,
prima ancora che dal mondo.
La voglio perché la furberia dolciastra
e la scalmanata indifferenza
hanno preso in mano i territori della parola
e anche quelli del silenzio.
Chi scrive viene tollerato
a patto che rimanga nel recinto.
Le sue ambizioni possono essere anche altissime,
ma solo se vengono esercitate in luoghi millimetrici, invisibili.
I fanatici della moderazione avanzano ovunque.
In politica come in letteratura.
Io sono fuori dal mondo e fuori da questa vita.
Non è un merito e spero non diventi una colpa.
È andata così e sono fatti miei.
Dal luogo in cui parlo,
con la morte che mi passa nel cuore molte volte al giorno,
io sono costretto ad ambire alla rivoluzione,
non ho altra scelta.
E se guardo un albero,
non gli chiedo soltanto di farmi ombra,
e se incontro una persona
non mi accontenterò delle solite cerimonie,
voglio l’infinito e non mi basta neanche quello,
dell’infinito voglio la radice, il luogo in cui inizia,
voglio sentire come è cominciata questa infiammazione,
questo delirio della materia che chiamiamo vita. "
(Franco ARMINIO)
nient’altro che la rivoluzione.
La voglio da me stesso,
prima ancora che dal mondo.
La voglio perché la furberia dolciastra
e la scalmanata indifferenza
hanno preso in mano i territori della parola
e anche quelli del silenzio.
Chi scrive viene tollerato
a patto che rimanga nel recinto.
Le sue ambizioni possono essere anche altissime,
ma solo se vengono esercitate in luoghi millimetrici, invisibili.
I fanatici della moderazione avanzano ovunque.
In politica come in letteratura.
Io sono fuori dal mondo e fuori da questa vita.
Non è un merito e spero non diventi una colpa.
È andata così e sono fatti miei.
Dal luogo in cui parlo,
con la morte che mi passa nel cuore molte volte al giorno,
io sono costretto ad ambire alla rivoluzione,
non ho altra scelta.
E se guardo un albero,
non gli chiedo soltanto di farmi ombra,
e se incontro una persona
non mi accontenterò delle solite cerimonie,
voglio l’infinito e non mi basta neanche quello,
dell’infinito voglio la radice, il luogo in cui inizia,
voglio sentire come è cominciata questa infiammazione,
questo delirio della materia che chiamiamo vita. "
(Franco ARMINIO)
venerdì 13 giugno 2014
" G R A Z I E ! "
" Tutto quello che ci serve...
è un orizzonte completamente aperto;
una domenica, un pane...
una domenica, un pane...
ed una spiaggia dove ritrovarci o perderci.
La volontà non manchi...
La volontà non manchi...
e una preghiera... ci accompagni ovunque.
Per non dimenticare... mentre aspettiamo che si faccia sera,
perché di sera si è più veri, si è migliori...
Perché di sera... si ritorna sempre,
Perché di sera... si ritorna sempre,
...sempre! "
giovedì 30 gennaio 2014
" ...in perpetuo volo... "
" Non so dove i gabbiani abbiano il nido,
ove trovino pace.
Io son come loro
in perpetuo volo.
La vita la sfioro
com'essi l'acqua ad acciuffare il cibo.
E come forse anch'essi amo la quiete,
la gran quiete marina,
ma il mio destino è vivere
balenando in burrasca. "
ove trovino pace.
Io son come loro
in perpetuo volo.
La vita la sfioro
com'essi l'acqua ad acciuffare il cibo.
E come forse anch'essi amo la quiete,
la gran quiete marina,
ma il mio destino è vivere
balenando in burrasca. "
(Vincenzo Cardarelli)
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