tutti i cittadini hanno il diritto di conoscere la verità!
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domenica 28 aprile 2019
" ...articolo 140... diritto alla verità! "
L'articolo che manca alla nostra Costituzione:
tutti i cittadini hanno il diritto di conoscere la verità!
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giovedì 25 aprile 2019
" LiberAzione!!! "
" Per me il 25 aprile del 1945 non fu il giorno della Liberazione.
Non poteva esserlo perché io quel giorno ero ancora prigioniera nel piccolo campo di Malchow, nel Nord della Germania.
C’era un grande nervosismo da parte dei nostri aguzzini, ma non sapevamo nulla di quel che accadeva in Europa.
A darci qualche notizia furono dei giovani francesi prigionieri di guerra mentre passavano davanti al filo spinato: «Non morite adesso!», scongiurarono alla vista delle disgraziate ombre che eravamo, «Tenete duro. La guerra sta per finire. E i tedeschi stanno perdendo sui due fronti: quello occidentale con gli americani e quello orientale con i russi...».
Nelle ultime ore da prigioniere assistemmo alla storia che cambiava.
Fuori dal lager ci costrinsero all’ennesima orribile marcia ma niente era uguale a prima.
La mia personale festa di liberazione fu quando vidi il comandante del campo mettersi in abiti civili e buttare a terra la sua pistola. Era un uomo terribile, crudele, che a ogni occasione picchiava selvaggiamente le prigioniere. La vendetta mi parve a portata di mano, ma scelsi di non raccogliere quell’arma.
All’improvviso realizzai che io non avrei mai potuto uccidere nessuno e questa era la grande differenza tra me e il mio carnefice.
Fu in quel momento che mi sentii libera, finalmente in pace.
Il 25 aprile del 1945 fu quindi un’esplosione di gioia che mi sarebbe arrivata più tardi filtrata dai racconti di amici e famigliari.
Avevo avuto bisogno di una tregua prima di tornare in Italia. E dovevo guarire da troppe ferite per riuscire a fare festa insieme agli altri.
Ero stata ridotta a un numero, costretta a vivere in un mondo nemico e, costantemente, con il male altrui davanti a me, come diceva Primo Levi.
Ci vollero anni perché riscoprissi il sentimento della felicità collettiva.
Poi quel momento è arrivato. E il 25 aprile è diventata una festa famigliare, la festa della libertà ritrovata.
Simboleggiava la caduta definitiva del nazifascismo e la liberazione. E rendeva omaggio al sacrificio di partigiani e militari, ai resistenti senz’armi, ai perseguitati politici e razziali.
Era la festa del popolo italiano ma anche una festa celebrata in famiglia insieme a mio marito Alfredo, che era stato un internato militare in Germania per aver detto no alla Rsi.
Avevamo patito entrambi la privazione della libertà e potevamo capire il significato profondo di quella data che poneva le fondamenta della democrazia e della carta costituzionale.
Ogni 25 aprile sventolavamo idealmente la nostra bandiera.
Non ho mai smesso di sventolare quella bandiera. E ancora oggi mi ostino a spiegare ai ragazzi perché è una festa fondamentale.
Ma è sempre più difficile combattere con i vuoti di memoria.
Solo se si studia la storia si comprende cosa è stato il depauperamento mentale di masse di italiani e tedeschi indottrinate dai totalitarismi fascista e nazista.
Bisogna raccontare alle giovani generazioni cos'è stata la dittatura, soprattutto ora che il saluto romano non stupisce più nessuno.
Mi chiedo se a una parte della politica non convenga questa diffusa ignoranza della storia.
Chi ignora il passato è più facilmente plasmabile. E non oppone “ resistenza”.
In anni non lontani, c’è stato anche chi ha proposto di abolire il 25 aprile dal calendario civile.
Temo che prima o poi si arriverà a cancellarlo. Perché il tempo è crudele: livella i ricordi e confonde la memoria, mentre le persone muoiono e le generazioni passano.
Qualche anno fa ci siamo illusi che intorno a questa data fosse stata raggiunta l’unanimità delle forze politiche.
Oggi leggo con preoccupazione che alla festa della Liberazione si preferisca una cerimonia di altro genere.
Se devo dire la verità, rimango esterrefatta.
In tarda età assisto a degli atti che non avrei mai immaginato di vedere: soprattutto avendo vissuto cosa volesse dire essere vittime prima del 25 aprile, quando la democrazia non c’era, e dissidenti e minoranze venivano imprigionati, torturati e anche uccisi.
Così come rimango tristemente stupita di fronte alla cancellazione della prova di storia alla maturità.
La mancanza di memoria può portare a episodi come quello che ha coinvolto pochi giorni fa un istituto alberghiero di Venezia. Un insegnante su Facebook ha offeso la Costituzione con parole che preferisco non ripetere. E si è augurato che Liliana Segre finisca in «un simpatico termovalorizzatore».
Questa non l’avevo ancora sentita: probabilmente il «simpatico termovalorizzatore» è la forma aggiornata del forno crematorio.
Preferisco però concentrarmi sui moltissimi italiani che mi vogliono bene.
E insieme ai quali festeggerò il 25 aprile, un rito laico che continua a emozionarmi. E a portarmi via con sé.
Perché la libertà è una condizione assoluta, irrinunciabile.
E non importa se qualche ministro resterà a casa.
Sono sicura che domani saremo in tanti a provare la stessa emozione civile.
Buon 25 aprile a tutti. "
Non poteva esserlo perché io quel giorno ero ancora prigioniera nel piccolo campo di Malchow, nel Nord della Germania.
C’era un grande nervosismo da parte dei nostri aguzzini, ma non sapevamo nulla di quel che accadeva in Europa.
A darci qualche notizia furono dei giovani francesi prigionieri di guerra mentre passavano davanti al filo spinato: «Non morite adesso!», scongiurarono alla vista delle disgraziate ombre che eravamo, «Tenete duro. La guerra sta per finire. E i tedeschi stanno perdendo sui due fronti: quello occidentale con gli americani e quello orientale con i russi...».
Nelle ultime ore da prigioniere assistemmo alla storia che cambiava.
Fuori dal lager ci costrinsero all’ennesima orribile marcia ma niente era uguale a prima.
La mia personale festa di liberazione fu quando vidi il comandante del campo mettersi in abiti civili e buttare a terra la sua pistola. Era un uomo terribile, crudele, che a ogni occasione picchiava selvaggiamente le prigioniere. La vendetta mi parve a portata di mano, ma scelsi di non raccogliere quell’arma.
All’improvviso realizzai che io non avrei mai potuto uccidere nessuno e questa era la grande differenza tra me e il mio carnefice.
Fu in quel momento che mi sentii libera, finalmente in pace.
Il 25 aprile del 1945 fu quindi un’esplosione di gioia che mi sarebbe arrivata più tardi filtrata dai racconti di amici e famigliari.
Avevo avuto bisogno di una tregua prima di tornare in Italia. E dovevo guarire da troppe ferite per riuscire a fare festa insieme agli altri.
Ero stata ridotta a un numero, costretta a vivere in un mondo nemico e, costantemente, con il male altrui davanti a me, come diceva Primo Levi.
Ci vollero anni perché riscoprissi il sentimento della felicità collettiva.
Poi quel momento è arrivato. E il 25 aprile è diventata una festa famigliare, la festa della libertà ritrovata.
Simboleggiava la caduta definitiva del nazifascismo e la liberazione. E rendeva omaggio al sacrificio di partigiani e militari, ai resistenti senz’armi, ai perseguitati politici e razziali.
Era la festa del popolo italiano ma anche una festa celebrata in famiglia insieme a mio marito Alfredo, che era stato un internato militare in Germania per aver detto no alla Rsi.
Avevamo patito entrambi la privazione della libertà e potevamo capire il significato profondo di quella data che poneva le fondamenta della democrazia e della carta costituzionale.
Ogni 25 aprile sventolavamo idealmente la nostra bandiera.
Non ho mai smesso di sventolare quella bandiera. E ancora oggi mi ostino a spiegare ai ragazzi perché è una festa fondamentale.
Ma è sempre più difficile combattere con i vuoti di memoria.
Solo se si studia la storia si comprende cosa è stato il depauperamento mentale di masse di italiani e tedeschi indottrinate dai totalitarismi fascista e nazista.
Bisogna raccontare alle giovani generazioni cos'è stata la dittatura, soprattutto ora che il saluto romano non stupisce più nessuno.
Mi chiedo se a una parte della politica non convenga questa diffusa ignoranza della storia.
Chi ignora il passato è più facilmente plasmabile. E non oppone “ resistenza”.
In anni non lontani, c’è stato anche chi ha proposto di abolire il 25 aprile dal calendario civile.
Temo che prima o poi si arriverà a cancellarlo. Perché il tempo è crudele: livella i ricordi e confonde la memoria, mentre le persone muoiono e le generazioni passano.
Qualche anno fa ci siamo illusi che intorno a questa data fosse stata raggiunta l’unanimità delle forze politiche.
Oggi leggo con preoccupazione che alla festa della Liberazione si preferisca una cerimonia di altro genere.
Se devo dire la verità, rimango esterrefatta.
In tarda età assisto a degli atti che non avrei mai immaginato di vedere: soprattutto avendo vissuto cosa volesse dire essere vittime prima del 25 aprile, quando la democrazia non c’era, e dissidenti e minoranze venivano imprigionati, torturati e anche uccisi.
Così come rimango tristemente stupita di fronte alla cancellazione della prova di storia alla maturità.
La mancanza di memoria può portare a episodi come quello che ha coinvolto pochi giorni fa un istituto alberghiero di Venezia. Un insegnante su Facebook ha offeso la Costituzione con parole che preferisco non ripetere. E si è augurato che Liliana Segre finisca in «un simpatico termovalorizzatore».
Questa non l’avevo ancora sentita: probabilmente il «simpatico termovalorizzatore» è la forma aggiornata del forno crematorio.
Preferisco però concentrarmi sui moltissimi italiani che mi vogliono bene.
E insieme ai quali festeggerò il 25 aprile, un rito laico che continua a emozionarmi. E a portarmi via con sé.
Perché la libertà è una condizione assoluta, irrinunciabile.
E non importa se qualche ministro resterà a casa.
Sono sicura che domani saremo in tanti a provare la stessa emozione civile.
Buon 25 aprile a tutti. "
domenica 4 dicembre 2016
" Credetemi... "
...avrei voluto evitare di scrivere, mi sarei preso una bella pausa di riflessione dal blog (...e lo faccio spesso, purtroppo, oramai...) onde evitare di lasciarmi smuovere da questa ennesima scossa emozionale... ; ...ma proprio non ci riesco, penso a "...quanto è costata questa Costituzione che ora viene infangata." (don Andrea Gallo)
Certo, provano a cambiare oltre un terzo degli articoli della Costituzione con espedienti antidemocratici.
In un parlamento di incostituzionalmente eletti ratificano di disincentivare la partecipazione popolare, abolire il diritto al voto per il Senato e regalare 95 immunità a dei titolari di doppi incarichi politici.
Evitano di abbattere o ridurre seriamente i costi della politica, semplificare i procedimenti parlamentari e superare il bicameralismo.
Rischiano, infine, di farci incappare in pericolose derive autoritarie, con sempre più potere in mano a pochi.
No, meglio di no!
La Costituzione stabilisce l'assetto ordinario, la norma fondativa, carta dei valori di regole per tutti e diritti d'ognuno; credete la si rispetti abbastanza? Applicarla, altro che cambiarla!
Votare con referendum senza quorum, anche in pochissimi a decidere... :( ...per parte di quella che invece fu approvata , quasi 70 anni or sono, dal 90% dei costituenti...!!!
Illustri "mammasantissima", pure nostrani, si son schierati a sostegno di un imprescindibile cambiamento al quale, incaprettando parole ed immobilizzando concetti come lavoro... futuro... austerity... giovani... scuola... precari..., risulta impossibile allontanarsi.
Beh, provate a chiedervi: di chi leggete, di chi udite, di chi parlate???
Scoprirete che per la maggioranza di lor signori la politica per professione è pane quotidiano, quindi rispondendo al loro grido di cambiamento dovrebbero per primi allontanarsi correndo; per come trattano di lavoro, futuro, austerity, giovani, scuola, precari... :(
Cerchiamo di esserci, ricordiamoci di chi preferiva invitare alla non partecipazione (...referendum trivelle...), portiamo lo sguardo altrove, dentro di noi... diAMOci da fare, partecipiAMO:
" Mi hanno detto che da una pianta secca può nascere un frutto.
E io ci credo.
Mi hanno detto che da una terra arida può nascere un fiore.
E io ci credo.
Mi hanno detto che da una stanza buia senza finestre può filtrare un raggio di sole.
E io ci credo.
Mi hanno detto che il mondo sta morendo per mancanza d'amore.
E io NOn ci credo! "
Certo, provano a cambiare oltre un terzo degli articoli della Costituzione con espedienti antidemocratici.
In un parlamento di incostituzionalmente eletti ratificano di disincentivare la partecipazione popolare, abolire il diritto al voto per il Senato e regalare 95 immunità a dei titolari di doppi incarichi politici.
Evitano di abbattere o ridurre seriamente i costi della politica, semplificare i procedimenti parlamentari e superare il bicameralismo.
Rischiano, infine, di farci incappare in pericolose derive autoritarie, con sempre più potere in mano a pochi.
No, meglio di no!
La Costituzione stabilisce l'assetto ordinario, la norma fondativa, carta dei valori di regole per tutti e diritti d'ognuno; credete la si rispetti abbastanza? Applicarla, altro che cambiarla!
Votare con referendum senza quorum, anche in pochissimi a decidere... :( ...per parte di quella che invece fu approvata , quasi 70 anni or sono, dal 90% dei costituenti...!!!
Illustri "mammasantissima", pure nostrani, si son schierati a sostegno di un imprescindibile cambiamento al quale, incaprettando parole ed immobilizzando concetti come lavoro... futuro... austerity... giovani... scuola... precari..., risulta impossibile allontanarsi.
Beh, provate a chiedervi: di chi leggete, di chi udite, di chi parlate???
Scoprirete che per la maggioranza di lor signori la politica per professione è pane quotidiano, quindi rispondendo al loro grido di cambiamento dovrebbero per primi allontanarsi correndo; per come trattano di lavoro, futuro, austerity, giovani, scuola, precari... :(
Cerchiamo di esserci, ricordiamoci di chi preferiva invitare alla non partecipazione (...referendum trivelle...), portiamo lo sguardo altrove, dentro di noi... diAMOci da fare, partecipiAMO:
" Mi hanno detto che da una pianta secca può nascere un frutto.
E io ci credo.
Mi hanno detto che da una terra arida può nascere un fiore.
E io ci credo.
Mi hanno detto che da una stanza buia senza finestre può filtrare un raggio di sole.
E io ci credo.
Mi hanno detto che il mondo sta morendo per mancanza d'amore.
E io NOn ci credo! "
mercoledì 19 ottobre 2016
" IO DICO NO "
L'idea è quella di informare, a modo nostro: confrontandoci, incontrandoci e dibattendo.
Questo voto referendario ci spinge a motivare, fatti alla mano, tutte le ragioni che ci spingono a lottare per il NO!
Proviamo a sentire con la forza di Piero RICCA, la ragione di Ugo GRASSI e l'attivismo dei nostri portavoce nelle istituzioni: Andrea CIOFFI, Sergio PUGLIA, Angelo TOFALO, Vincenzo VIGLIONE e Michele CAMMARANO.
Non mancate, invitate e... Votate!!!
N.B.: ...il giro informativo dell'instancabile giornalista Piero RICCA toccherà anche Agropoli (sabato 22 ore 18), Campagna (domenica 23 ore 10e30), Pontecagnano Faiano (domenica 23 ore 15) e Salerno... con una passeggiata serale sul corso... mi raccomando!!! ;-)
lunedì 20 giugno 2016
" Andare... "
E' andata! La riVoluzione è partecipata!
Una notte "stellata" non ci ha fatto dormire, anzi ha svegliato i tanti che ricominciano a sperare, a pensare che un'alternativa valida è a portata di mano.
L'incredibile sogno si realizza; quello di riportare il cittadino elettore al centro della sua vita Politica.
L'attesa vittoria della Raggi a Roma, quella incredibile della Appendino a Torino... e gli altri 17 comuni (su 20 al ballottaggio) conquistati dal MoVimento 5 Stelle in tutta Italia... rimettono le ali ai piedi della speranza, della passione e della lotta civica!
De Magistris che si riconferma un baluardo anti sistema partitocratico, unico contraltare ai "grillini".
Il PartitoDefunto ormai amalgamato, il più possibile, con quel che resta del Centro(?)Destra(?).
Le prove, anche nelle nostre zone (leggi Salerno, Battipaglia, Montecorvino Pugliano...), di commistioni sfacciatamente interessate... :(
Astensionismo onnipresente... e voglia di riscatto??? In attesa di conferma!
Dove, come e quando??? Alle prossime occasioni, con i referendum autunnali.
Tocca a noi, singolarmente, uno ad uno: andare a firmare, veicolare il messaggio costituzionale e combattere con un NO deciso il logoramento, non più asintomatico, in atto.
N.B.: ...chiedete nei vostri comuni, i moduli sono stati distribuiti:
f i r m a t e ! ! !
Andiamo! Prima si ara, poi a seminare... per veder germogliare!!! :D
Una notte "stellata" non ci ha fatto dormire, anzi ha svegliato i tanti che ricominciano a sperare, a pensare che un'alternativa valida è a portata di mano.
L'incredibile sogno si realizza; quello di riportare il cittadino elettore al centro della sua vita Politica.
L'attesa vittoria della Raggi a Roma, quella incredibile della Appendino a Torino... e gli altri 17 comuni (su 20 al ballottaggio) conquistati dal MoVimento 5 Stelle in tutta Italia... rimettono le ali ai piedi della speranza, della passione e della lotta civica!
De Magistris che si riconferma un baluardo anti sistema partitocratico, unico contraltare ai "grillini".
Il PartitoDefunto ormai amalgamato, il più possibile, con quel che resta del Centro(?)Destra(?).
Le prove, anche nelle nostre zone (leggi Salerno, Battipaglia, Montecorvino Pugliano...), di commistioni sfacciatamente interessate... :(
Astensionismo onnipresente... e voglia di riscatto??? In attesa di conferma!
Dove, come e quando??? Alle prossime occasioni, con i referendum autunnali.
Tocca a noi, singolarmente, uno ad uno: andare a firmare, veicolare il messaggio costituzionale e combattere con un NO deciso il logoramento, non più asintomatico, in atto.
N.B.: ...chiedete nei vostri comuni, i moduli sono stati distribuiti:
f i r m a t e ! ! !
Andiamo! Prima si ara, poi a seminare... per veder germogliare!!! :D
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