Regalatemi una buona visione, foriera di apertura mentale e crescita culturale... 👍😉⭐
mercoledì 13 giugno 2018
" Vi offro un buon video a tutti! "
Regalatemi una buona visione, foriera di apertura mentale e crescita culturale... 👍😉⭐
sabato 17 febbraio 2018
" ...semplicemente MONNEZZARI da non votare!!! "
Una VERGOGNA incredibile che non può lasciarci indifferenti!!! :(
Tra due settimane si vota, fatelo dopo avere visto questi video denuncia... che chiariscono la "stima" di costoro per il nostro futuro, quello dei nostri figli, delle nostre vite...
DEVONO ANDARE TUTTI A CASA!
VOGLIO RISCHIARE DI FARMI FREGARE DA GENTE NUOVA, "INCAPACE"... non certo da questi ARTISTI del MALAFFARE!!!
domenica 19 novembre 2017
mercoledì 1 giugno 2016
" CAPUT... Battipaglia "
...e certo non dovrebbe lasciarci di stucco, no?
Lo avevo scritto ( QUI!!! ) e ne avevamo pure parlato... ma adesso??
Cosa possiamo fare??? Come provare ad evitare il peggio??
Daiii... ragioniamo!!! Mica non andando a votare?!? :(
Sforziamoci di acculturarci un pò! Leggiamo della "nostra" Battipaglia... capiamoci, mica è difficile?
Un minimo di storia, dalla nascita del comune autonomo... ai giorni nostri.
8 candidati a sindaco: Marchetta, Inverso, Motta, Francese, Lanaro, Cersosimo, Tozzi e Ciotti.
La commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali... ha relazionato sulla situazione dei comuni sciolti per fenomeni di infiltrazione e condizionamento di tipo mafioso... in vista delle elezioni comunali del 5 giugno 2016; quindi anche sul comune di Battipaglia.
Rilevate condizioni di criticità per almeno una quindicina di candidati, tra i quali 7 incandidabili: uno con Inverso, tre con Motta, uno con Lanaro, uno con Tozzi ed uno con Ciotti.
Leggetevi almeno le motivazioni, che non sono bazzecole, nell'estratto a seguire:
sabato 2 novembre 2013
mercoledì 29 maggio 2013
" Grazie, ...dal profondo! "
giovedì 19 luglio 2012
domenica 8 aprile 2012
lunedì 13 settembre 2010
" Gesta eroiche? Speriamo di no! "
Era un'istituzione, un uomo del popolo... hanno assassinato un pezzo del nostro Stato, una comunità, la democrazia di un territorio!!!
Mi tornano alla mente ricordi sbiaditi, di adolescenza... di chiacchiere tra amici, sguardi nascosti e saluti forzati... sembra un secolo ed invece... rieccoli...
...compro il solito fumetto, dalla solita giornalaia, con la solita tranquillità... e all'improvviso degli spari, poi il silenzio... ed il caos!!! Quell'uomo era appena uscito dallo stesso negozio, aveva fatto pochi passi... lo attendevano e lo hanno freddato... all'incrocio!
...davanti al solito bar guardavamo il solito passeggio. All'incrocio un Ape Piaggio (nu'trerrote!) che solitamente girovagava tra i vari caseifici, allora parecchio presenti, per raccogliere latte, siero... un uomo vi corre intorno e prova a ripararsi, spari, urla... un uomo morto...all'incrocio!
Potrei andare avanti a ricordare tanti piccoli accadimenti, tutti vissuti con una certa "tranquillità", con una buona dose di "rassegnazione"...
CRIMINALITA'! Pronti a tutto, quando manca la politica e quando manca l'economia!!!
Perchè politica è gestire le relazioni tra gli individui, curare gli interessi della collettività senza aggredire il singolo... riuscire a far crescere l'integrazione, la cultura, l'economia.
In quell'incrocio, quello di Bellizzi, alcuni han visto una possibilità di crescita, hanno iniziato un percorso che è divenuto comunità, città, autonomia. Altri hanno sfruttato la posizione geografica, lo snodo d'interessi, hanno generato paura, conflitti, dipendenze.
L'odierna rappresentazione dei fatti non è molto lontana da quei giorni. Ogni riferimento non è casuale, soprattutto non è immaginario! Una nazione allo sbando, senza politica e senza economia, con un crescente livello di guardia in merito alla criminalità, di strada e di palazzo!
Angelo VASSALLO è morto una settimana fa... ma cosa si può fare?
Non bisogna mollare, certo... ma cioè?!? Il vicesindaco quanto potrà (...e dovrà!!!) combattere?? Chi ha l'obbligo d'intervenire in modo diretto e proporzionale all'offesa subita???
Io avrei un'idea. Bella ed imponente: eleggiamo sindaco di Pollica il "nostro" DeLuca!
La città di Salerno non disdegnerà... e sicuramente saprà scegliere un altro uomo di pari valore. Servirà a mostrare i denti e smettere di abbaiare... un gesto impossibile da confondere, chiaro... come l'avvertimento da "noi" ricevuto coi nove colpi!
Un'altra scelta? Di partito, perchè no? Il Sen.Andria, l'On.Valiante, l'On.Cuomo, l'On.Vaccaro...!? Quanti nomi potremmo fare...??? Tutti papabili, pieni d'esperienza. Potrebbero darsi alla politica con un pathos diverso, costruttivo ed istruttivo.
Tanti ex del territorio (Carpinelli o Conte?) e non: Veltroni? D'Alema? Bassolino? Franceschini?
ABBIAMO BISOGNO DI UN GESTO! Anzi... di gesta nuove!!!
Uomini di buona volontà politica, coraggio, è il momento d'impegnarsi seriamente!
domenica 23 maggio 2010
" Capaci? "
...capacissimi di non dimenticare, di impegnarci per continuare a tramandare, di evitare di abbandonare un concetto fondamentale: " Gli uomini passano, le idee restano, restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini!"
domenica 28 marzo 2010
" Elezioni regionali 2010: ogni momento è quello giusto! "
Oppure spiegarvi il perchè, le motivazioni scientifiche che mi hanno supportato nella scelta pro Anna PETRONE e Donato PICA, le mie preferenze PD alle odierne elezioni regionali...
Ma credetemi... sono stanco. E' stata una settimana incredibilmente pregna, ho voglia di riposarmi e ricaricarmi per le due giornate ai seggi che mi spettano.
Queste saranno delle elezioni che fungeranno da spartiacque democratico per l'intera nazione. E' sempre il tempo di mobilitarsi per la democrazia, questa volta potrebbe essere la volta giusta...
Regalatevi la visione di questo splendido ed aggiornatissimo docu-film/inchiesta della BBC; giusto un'oretta di relax prima di andare a votare. Fatelo, non ve ne pentirete... e ne gioveremo in tanti!
Buona visione e... buon voto!!!
sabato 20 marzo 2010
" ...meno male che Saviano c'è! "
È una riflessione che Corrado Alvaro, scrittore calabrese di San Luca, scrisse alla fine della sua vita. E io non ho paura a dirlo: è necessario che il nostro Paese chieda un aiuto. Lo dico e non temo che mi si punti il dito contro, per un'affermazione del genere. Chi pensa che questa sia un'esagerazione, sappia che l'Italia è un paese sotto assedio. In Calabria su 50 consiglieri regionali 35 sono stati inquisiti o condannati. E tutto accade nella più totale accondiscendenza. Nel silenzio. Quale altro paese lo ammetterebbe?
Quello che in altri Stati sarebbe considerato veleno, in Italia è pasto quotidiano: dai più piccoli Comuni sino alla gestione delle province e delle regioni, non c'è luogo in cui la corruzione non sia ritenuta cosa ovvia. L'ingiustizia ha ormai un sapore che non ci disgusta, non ci schifa, non ci stravolge lo stomaco, né l'orgoglio. Ma come è potuto accadere?
Il solo dubbio che ogni sforzo sia inutile, che esprimere il proprio voto e quindi la propria opinione sia vano, toglie forza agli onesti. Annega, strozza e seppellisce il diritto. Il diritto che fonda le regole del vivere civile, ma anche il diritto che lo trascende: il diritto alla felicità.
Il senso del 'è tutto inutile' toglie speranza nel futuro, e ormai sono sempre di più coloro che abbandonano la propria terra per andare a vivere al Nord o in un altro paese. Lontano da questa vergogna.
Io non voglio arrendermi a un'Italia così, a un'Italia che costringe i propri giovani ad andar via per vergogna e mancanza di speranza. Non voglio vivere in un paese che dovrebbe chiedere all'Osce, all'Onu, alla Comunità europea di inviare osservatori nei territori più difficili, durante le fasi ultime della campagna elettorale per garantire la regolarità di tutte le fasi del voto. Ci vorrebbe un controllo che qui non si riesce più a esercitare.
Ciò che riusciamo a valutare, a occhio nudo, sono i ribaltoni, i voltafaccia, i casi eclatanti in cui per ridare dignità alla cosa pubblica un politico, magari, si dovrebbe fare da parte anche se per legge può rimanere dov'è. Ma non riusciamo a esercitare un controllo che costringa la politica italiana a guardarsi allo specchio veramente, perché lo specchio che usiamo riesce a riflettere solo gli strati più superficiali della realtà.
Ci indigniamo per politici come l'imputata Sandra Lonardo Mastella che dall'esilio si ricicla per sostenere, questa volta, non più il Pd ma il candidato a governatore in Campania del Pdl, Stefano Caldoro.
Per Fiorella Bilancio, che aveva tappezzato Napoli di manifesti del Pdl ma all'ultimo momento è stata cancellata dalla lista del partito e ha accettato la candidatura nell'Udc. Così sui manifesti c'è il simbolo di un partito ma lei si candida per un altro.
Ci indigniamo per la vicenda dell'ex consigliere regionale dei Verdi e della Margherita, Roberto Conte, candidatosi nuovamente nonostante una condanna in primo grado a due anni e otto mesi per associazione camorristica e per giunta questa volta nel Pdl.
Ci indigniamo perché il sottosegretario all'economia Nicola Cosentino, su cui pende un mandato d'arresto, mantiene la propria posizione senza pensare di lasciare il suo incarico di sottosegretario e di coordinatore regionale del Pdl.
Ci indigniamo perché è possibile che un senatore possa essere eletto nella circoscrizione Estero con i voti della 'ndrangheta, com'è accaduto a Nicola Di Girolamo, coinvolto anche, secondo l'accusa, nella mega-truffa di Fastweb.
Ci indigniamo, infine, perché alla criminalità organizzata è consentito gestire locali di lusso nel cuore della nostra capitale, come il Café de Paris a via Vittorio Veneto.
Ascoltiamo allibiti la commissione parlamentare antimafia che dichiara, riguardo queste ultime elezioni, che ci sono alcuni politici da attenzionare nelle liste del centrosinistra.
E ad oggi il centrosinistra non ha dato risposte.
Si tratta di Ottavio Bruni candidato nel Pd a Vibo Valentia. Sua figlia fu trovata in casa con un latitante di 'ndrangheta.
Si tratta di Nicola Adamo candidato Pd nel Cosentino, rinviato a giudizio nell'inchiesta Why not.
Di Diego Tommasi candidato Pd anche lui nel Cosentino e coinvolto nell'inchiesta sulle pale eoliche.
Luciano Racco candidato Pd nel Reggino, che non è indagato, ma il cui nome spunta fuori nell'ambito delle intercettazioni sui boss Costa di Siderno. Il boss Tommaso Costa ha fornito, per gli inquirenti, il proprio sostegno elettorale a Luciano Racco in occasione delle Europee del 2004 che vedevano Racco candidato nella lista "Socialisti Uniti" della circoscrizione meridionale. Tutte le intercettazioni sono depositate nel processo "Lettera Morta" contro il clan Costa ed in quelle per l'uccisione del giovane commerciante di Siderno Gianluca Congiusta.
A tutto questo non possiamo rimanere indifferenti e ci indigniamo perché facciamo delle valutazioni che vanno oltre il - o vengono prima del - diritto, valutazioni in merito all'opportunità politica e alla possibilità di votare per professionisti che non cambino bandiera a seconda di chi sta alla maggioranza e all'opposizione. Trasformarsi, riciclarsi, mantenere il proprio posto, l'antica prassi della politica italiana non è semplicemente una aberrazione. È ormai considerata un'abitudine, una specie di vizio, di eventualità che ogni elettore deve suo malgrado mettere in conto sperando di sbagliarsi. Sperando che questa volta non succeda. È un tradimento che quasi si perdona con un'alzata di spalle come quello d'un marito troppo spensierato che scivola nelle lenzuola di un'altra donna.
Ma si possono barattare le proprie attese e i propri sogni per la leggerezza e per il cinismo di qualcun altro?
Oramai si parte dal presupposto che la politica non abbia un percorso, non abbia idee e progetti. Eppure la gente continua ad aspettarsi altro, continua a chiedere altro.
Dov'è finito l'orgoglio della missione politica? La responsabilità di parlare a nome di un elettorato? Dov'è finita la consapevolezza che le parole e le promesse sono responsabilità che ci si assume? E la consapevolezza che un partito, un gruppo politico, senza una linea precisa, non è niente?
Eppure proprio questo è diventata, nella maggioranza dei casi, la politica italiana: niente, spillette colorate da appuntarsi al bavero del doppiopetto. Senza più credibilità. Contenitori vuoti da riempire con parole e a volte nemmeno più con quelle. A volte si è divenuti addirittura incapaci di servirsi delle parole.
Quando la politica diviene questo, le mafie hanno già vinto. Poiché nessuno più di loro riesce a dare certezze - certezza di un lavoro, di uno stipendio, di una sistemazione. Certezze che si pagano, è ovvio, con l'obbedienza al clan. È terribile, ma si tratta di avere a che fare con chi una risposta la fornisce. Con chi ti paga la mesata, l'avvocato. Non è questo il tempo per moralismi, poco importa se ci si deve sporcare le mani.
Solo quando la politica smetterà di somigliare al potere mafioso - meno crudele, certo, ma meno forte e solido - solo quando cesserà di essere identificato con favori, scambi, acquisti di voti, baratto di morale, solo allora sarà possibile dare un'alternativa vera e vincente.
Anche nei paesi dominati dalle mafie è possibile essere un'alternativa.
Lo sono già i commercianti che non si piegano, lo sono già quelli che resistono, ogni giorno.
Del resto, quello che più d'ogni altra cosa dobbiamo comprendere è che le mafie sono un problema internazionale e internazionalmente vanno contrastate.
L'Italia non può farcela da sola. Le organizzazioni criminali stanno modificando le strutture politiche dei paesi di mezzo mondo. Negli Usa considerano i cartelli criminali italiani tra le prime cause di inquinamento del libero mercato mondiale. Sapendo che il Messico oramai è divenuto una narcodemocrazia la nostra rischia di essere, se non lo è già diventata una democrazia a capitale camorrista e ndranghetista.
Qui, invece, ancora si crede che la crisi sia esclusivamente un problema legato al lavoro, a un rallentamento della domanda e dell'offerta. Qui ancora non si è compreso davvero che uscire dalla crisi significa cercare alternative all'economia criminale. E non basta la militarizzazione del territorio. Non bastano le confische dei beni. Bisogna arginare la corruzione, le collusioni, gli accordi sottobanco. Bisogna porre un freno alla ricattabilità della politica, e come per un cancro cercare ovunque le sue proliferazioni.
Sarebbe triste che i cittadini, gli elettori italiani, dovessero rivolgersi all'Onu, all'Unione Europea, all'Osce per vedere garantito un diritto che ogni democrazia occidentale deve considerare normale : la pulizia e la regolarità delle elezioni.
Dovrebbe essere normale sapere, in questo Paese, che votare non è inutile, che il voto non si regala per 50 euro, per un corso di formazione o per delle bollette pagate. Che la politica non è solo uno scambio di favori, una strada furba per ottenere qualcosa che senza pagare il potere sarebbe impossibile raggiungere.
Che restare in Italia,
vivere e partecipare...
è necessario!
Che la felicità
non è un sogno da bambini...
ma un orizzonte di diritto!"
(Roberto SAVIANO)

mercoledì 2 dicembre 2009
" SWITCH-OFF! "

...ero in attesa, aspettavo questa "rivoluzione" del digitale terrestre...
Un pò scettico, certo, poichè credo che il futuro debba essere una tv via cavo, molto on demand... un apparecchio che fonda insieme il web, la comunicazione audiovisiva e l'interattività: radio, computer, telefono e televisione.
Insomma ci sarà ancora da lavorare ma... come inizio proprio niente male!!! ;)
Non ho mai pensato d'abbonarmi ai vari servizi via satellite, mai ceduto alla tentazione dei bei canali monotematici: MARCOPOLO, DISNEY, NATIONAL GEOGRAPICH, ecc... Troppo costosi e poco sfruttati da chi, come me, passa pochissimo tempo incollato alla tv. Incollato, sì! Perchè appartengo a quella rara fascia di attentissimi telespettatori che riescono ad ammalarsi per una parola persa seguendo un interessante dibattito...
Ho addirittura concluso da poco una guerra a colpi di raccomandate per evitare il canone RAI durante il governo di donSilvio, ho perso ed ho pagato... ma da oggi lo pagherò con gioia, meritevole il nuovo e ricchissimo bouquet televisivo!
Ho risintonizzato ed ho così, al momento, ordinato:
RAI1, RAI2, RAI3, RAI4, RAInews24, RAI extra, LA7, RAIstoria, RAIpremium, MTV, RAIscuola, RAIyoyo, RAIgulp, RAIsport, TELEREPORTER, REDTV, TVOGGI, eccetera.
Non c'è ancora traccia di trasmissioni mediaset: ottimo, magari!!! ;D
Confido nel regalo di Natale (...ma anche di Capodanno, dell'Epifania e/o di qualsiasi altro accadimento...), chissà ch'io non debba festeggiare degnamente la "dipartita" di donSilvio, speriamo!!! ;)
mercoledì 10 giugno 2009
domenica 17 maggio 2009
" Tempus fugit "
Tre settimane al voto comunale, primi comizi alle spalle e nuove cose da valutare...
Proprio nella stessa data (...quella del mio primo comizio!!!) ma di trentuno anni fa, lo spartiacque violento nel lento scorrere del fiume criminoso della connivenza; un riferimento che porterò con me... e che stasera mi ha fatto accennare a quello che ricordavo, di una stagione violentissima di morti ammazzati e di paura, un brutto periodo che anche la nostra Bellizzi ha vissuto.
Aldo Moro: ammazzato dalle B.R. perchè incarnazione di un nuovo modo di fare politica, aperto e condiviso. Con la sua voglia di dialogo, da un mondo di correnti differenti ma ugualmente impegnate, per la crescita della nostra nazione.
Di questa triste vicenda tutti sanno parecchie cose, di un'altra, accaduta nelle stesse ore, invece si sa pochissimo.
Peppino Impastato: un eroe rurale, passatemi il termine, assassinato dalla mafia. Uomo fatto in strada, cresciuto tra la gente, in una sicilia difficile e spesso troppo accondiscendente.
Due storie lontanissime e pur vicine, di una politica sentita fino all'inverosimile! Due vite distrutte per ricostruire un sentimento ed una morale, due vite spezzate per rinsaldare quel legame onorevole tra elettore ed eletto. Un lascito importante, uno spirito guida, per i futuri impegni dei vecchi e dei nuovi politici italiani.
mercoledì 25 marzo 2009
" L'essere umano: Roberto Saviano. "

lunedì 2 marzo 2009
" ...a Casal di Principe, il 19 marzo. "
Quella mattina del 19 marzo del 1994, quando fu ucciso nella sagrestia della sua chiesa a Casal di Principe, proprio nel giorno del suo onomastico, la ricordiamo ancora come se fosse oggi. Ed è un dolore che si rinnova ogni anno, ogni mese, ogni giorno.
Dopo quindici anni abbiamo dentro di noi la stessa sofferenza di quella mattina. Riusciamo a non soccombere grazie alla vicinanza degli amici di nostro figlio e di quanti lo ricordano pur non avendolo conosciuto. La vicinanza di tanta gente ci è servita per andare avanti, per alimentare la speranza che il sacrificio di nostro figlio non sia stato invano.
Ora sappiamo che il nostro Pinuccio non è più solo nostro, ma è anche di tanta gente sparsa per l'Italia, che del suo ricordo e del suo impegno, ne fa memoria quotidiana e simbolo della lotta per la legalità e la giustizia.
La sua morte, paradossalmente, profuma di vita, alimenta la speranza, aiuta le persone a costruire percorsi capaci di accogliere e includere chi è in difficoltà.
Don Peppino Diana amava la sua gente. Lo aveva scritto, lo gridava dall'altare questo suo amore, perché voleva semplicemente contribuire a costruire delle comunità senza più camorre. Insegnava ai ragazzi a non tradire mai le proprie idee e a non barattare mai la propria dignità. Cose semplici, ma importanti per arginare una cultura di morte che pervade i nostri territori.
Per il 19 marzo prossimo, nel 15° anniversario dell'uccisione di nostro figlio, l'associazione LIBERA, Nomi e Numeri Contro le mafie, ha organizzato la giornata della Memoria e dell'Impegno proprio in Campania. E si comincia da qui, dal paese di don Diana, da Casal di Principe. E il 20 ed il 21 a Napoli.
Vorremmo che tanta gente venisse a Casal di Principe per ricordare non solo il nostro Peppino, ma tutte le vittime innocenti della criminalità organizzata. Sono già tanti gli uomini e le donne che ci hanno fatto sapere, da ogni parte d'Italia, che giungeranno nelle piazze e nelle strade di Casale, per aiutare e sostenere quei cittadini che vivono qui e che non vogliono essere sopraffatti dal linguaggio della violenza e del sopruso.
Vorremmo rivivere, da mattina fino a sera, in una festa di colori, di speranze, una giornata di riflessione per un cammino di pace e giustizia sociale.
Vorremmo di nuovo vedere le migliaia di camice azzurre degli scout percorrere le strade della città; Vorremmo che i lenzuoli bianchi che si srotolavano ai suoi funerali, fossero ancora li, a scendere da balconi, per accogliere, come simbolo di rinnovamento e di speranza, tutti quelli che arriveranno a Casal di Principe.
A noi, genitori di don Peppino, ci hanno spesso detto che non dobbiamo lasciare spegnere la speranza. E ci hanno ricordato che proprio nei momenti più difficili occorre unirci per dare il meglio di noi e cambiare il nostro mondo, senza paura.
Questo è uno di quei momenti. Ma saremo orgogliosi di darvi il benvenuto nella terra di don Peppe Diana."
Gennaro Diana e Iolanda di Tella
martedì 24 febbraio 2009
" ...all'orizzonte! "

mercoledì 9 gennaio 2008
" Mezzogiorno Riformista "
