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domenica 28 aprile 2019

" ...articolo 140... diritto alla verità! "

L'articolo che manca alla nostra Costituzione:
 tutti i cittadini hanno il diritto di conoscere la verità!

mercoledì 13 giugno 2018

" Vi offro un buon video a tutti! "

Grazie1000 per gli auguri pro onomastico, siete in tantissimi e sono sempre graditissimi.

Regalatemi una buona visione, foriera di apertura mentale e crescita culturale... 👍😉⭐

martedì 6 marzo 2018

" Election... scream! "

Sì, un urlo a tutti gli effetti: questo è stato il giorno delle elezioni. Nella nostra Bellizzi... e nell'Italia intera. Non vi pare?

Il 73% degli aventi diritto è andato al voto in tutta la Penisola; ricordate le paure pre-elettorali sulla prevista bassa affluenza? Invece... :D
In Campania oltre il 68%, in provincia di Salerno quasi il 72% ed a casa nostra quasi il 75%!!!

Qualcuno dirà: "...beh, con il sindaco candidato!?". No, no... ha racimolato solo il 26% dei consensi (medaglia di bronzo) contro un M5S a quasi 43%!!!

Avevamo provato a farglielo capire che fare il sindaco, il consigliere provinciale ed anche l'onorevole ci sembrava un po' troppo... ma non ci ha dato retta, ha voluto seguire l'istinto presenzialista che lo anima da ormai troppo tempo... ed eccolo lì, a ricominciare a correre già per le prossime... :(

Qualcuno dall'interno, speriamo, provi a far capire all'intera solita squadra che bisogna innovare, ricominciare a sperare, tentare di inventarsi qualcosa di finalmente trasversale, aperto e condiviso; per il bene dell'intera collettività.

Il nostro gruppo ha fatto l'impossibile!
Sostenuti da un'idea nazionale che finalmente comincia a galoppare... abbiamo dato l'anima per un progetto che speriamo porti ancora tante soddisfazioni, non solo ai livelli nazionali ma anche a quelli locali.
9 eletti, nostri portavoce in Parlamento, su 10 massimo eleggibili!!!
Ci siamo distinti per la presenza nei seggi, per il controllo attento e l'autenticità del nostro vivere le elezioni come momento di partecipazione diretta.
I circa 6mila voti, tra Camera e Senato, son stati di tantissimi cittadini volenterosi, spesso giovanissimi, contrari ad un vecchio modo di fare politichese e pronti a dichiarare da che parte stare:
con quelli che vogliono cambiare!

Adesso bisogna guardarsi negli occhi ed iniziare a camminare... percorrere uniti la strada che potrebbe portarci ad occupare il nostro territorio in modo ancora più sentito e solerte:
quale domenica al Centro Sociale? #jammbell ...non si può mancare!!!

Un ringraziamento particolare a Rocco CALENDA, Enzo FORTUNATO, me medesimo (Antonio GRANATO), Amedeo LARINI, Gianni PISANO, Sabato SICA, Ruggiero SINISCALCHI, Nunzio VARRICCHIO, Virgilio ZULLO e tanti altri meritevoli attivisti! ;)

giovedì 22 febbraio 2018

" ...anzi, sì! "


" Non è importante chi voteremo.

Non è importante o almeno, non prioritario, perché ci hanno messo nelle condizioni di non tener più in conto il bene pubblico ma supposte ideologie di partiti che non hanno nulla di ideologico.

Ma di supposta, si.

Non è importante discutere su chi rubi più o meno denaro pubblico: lo sarebbe in un paese in cui fossero chiari a tutti, i nomi di chi lo ha rubato in passato, leggibili sui documenti delle sentenze che li abbiano puniti, quei nomi lì.

Ma il nostro paese è uno dei sette regni della grande impunità, dunque, se l’impunità non è importante per il sistema giudiziario, come potrà esserlo per le generazioni degli elettori?!

Non è importante intossicarsi coi salotti televisivi che ospiteranno i candidati perché si scrivono sceneggiature nei posti più impensabili, figuriamoci in quelli più pensabili.

Non è fondamentale votare il meno peggio, né scoprire cosa voterà il mio vicino di casa o una provincia piuttosto che un’altra, per poter dire poi, “quella provincia è rossa o nera”.

Non è importante votare senza sapere cosa c’è sotto perché faticheremmo a scoprirlo in tempi brevi o forse perché già sappiamo di non sapere, come Socrate ma peggio, perché ci stanno inculando da tempo, un po’ tutti.

Più importante di tutto ciò, forse, è avere bene in testa ciò che faremo dopo che avremo votato e qualcuno avrà vinto e quel qualcuno non rispetterà ciò che ha promesso col suo programma.

Perché il programma è importante.

Il programma è l’unico contratto scritto che abbiamo con questi signori.

Se in un contratto che stipuliamo, qualcosa non viene rispettato, sentiamo la necessitò di chiedere la difesa dei nostri diritti lesi: perché non sentiamo questa pulsione, dopo il breve periodo del nostro nuovo dipendente: il partito vincitore delle prossime elezioni è di fatti, per costituzione, nostro subalterno, il nostro neoassunto, lo stagista, il nostro governo è la nostra signora delle pulizie che deve tenere in ordine la nostra casa, non fregarci gli anelli della nonna dai cassetti.

Dunque, piuttosto che preoccuparci di chi potrebbe vincere, problematica fondamentale ma difficile da maneggiare, al momento, prepariamoci a consolidare la nostra predisposizione all’analisi meticolosa di chi si sta occupando delle nostre faccende pubbliche ed eventualmente, a licenziarlo.

E se non si fa licenziare, a fargli stalking fino a quando non ne avrà pieni i maroni di avere a che fare con noi, come principali.

E se lo stalking è senza dubbio cosa spregevole e condannabile, mettiamoci, con tutte le forze che usiamo ogni sera, in palestra, sulla cyclette, per scaricare i nostri nervi, nelle condizioni di eliminare il principale disservizio del nostro paese: un governo composto da persone che non rispettano i patti e, che anzi, utilizzano la buona fiducia dell’elettore per fare i propri, beneamati, cazzi.

Non è importante chi voteremo. Anzi, si.
"


( https://madamepipi.wordpress.com )

mercoledì 14 febbraio 2018

" Buon Sanlavativo! "

" Penso che sia necessario educare le nuove generazioni al valore della sconfitta.
Alla sua gestione. All'umanità che ne scaturisce.
A costruire un'identità capace di avvertire una comunanza di destino, dove si può fallire e ricominciare senza che il valore e la dignità ne siano intaccati.
A non divenire uno sgomitatore sociale, a non passare sul corpo degli altri per arrivare primo.
In questo mondo di vincitori volgari e disonesti, di prevaricatori falsi e opportunisti, della gente che conta, che occupa il potere, che scippa il presente, figuriamoci il futuro, a tutti i nevrotici del successo, dell'apparire, del diventare.
A questa antropologia del vincente preferisco di gran lunga chi perde.
E' un esercizio che mi riesce bene.
E mi riconcilia con il mio sacro poco. "

(Pier Paolo PASOLINI)

lunedì 20 giugno 2016

" Andare... "

E' andata! La riVoluzione è partecipata!

Una notte "stellata" non ci ha fatto dormire, anzi ha svegliato i tanti che ricominciano a sperare, a pensare che un'alternativa valida è a portata di mano.
L'incredibile sogno si realizza; quello di riportare il cittadino elettore al centro della sua vita Politica.

L'attesa vittoria della Raggi a Roma, quella incredibile della Appendino a Torino... e gli altri 17 comuni (su 20 al ballottaggio) conquistati dal MoVimento 5 Stelle in tutta Italia... rimettono le ali ai piedi della speranza, della passione e della lotta civica!

De Magistris che si riconferma un baluardo anti sistema partitocratico, unico contraltare ai "grillini".
Il PartitoDefunto ormai amalgamato, il più possibile, con quel che resta del Centro(?)Destra(?).
Le prove, anche nelle nostre zone (leggi Salerno, Battipaglia, Montecorvino Pugliano...), di commistioni sfacciatamente interessate... :(

Astensionismo onnipresente... e voglia di riscatto??? In attesa di conferma!
Dove, come e quando??? Alle prossime occasioni, con i referendum autunnali.
Tocca a noi, singolarmente, uno ad uno: andare a firmare, veicolare il messaggio costituzionale e combattere con un NO deciso il logoramento, non più asintomatico, in atto.

N.B.: ...chiedete nei vostri comuni, i moduli sono stati distribuiti:
f i r m a t e ! ! !

Andiamo! Prima si ara, poi a seminare... per veder germogliare!!! :D


domenica 5 giugno 2016

#inaltoicuori


" ...non siamo niente o siamo tutto,
lasciarci trasportare è stato facile
ma adesso ritornare giù non sembrerebbe giusto.

Dovremmo resistere, dovremmo insistere...
restarcene ancora su, se fosse possibile...

Non guardare giù, non so se c'è la rete...
il mondo da quassù sembra lontano...
e invece, invece è un attimo... e lo sai, rifinirci dentro

Dovremmo resistere, dovremmo insistere...
e starcene ancora su, se fosse possibile...

Disobbedire alla gravità, non credo che sia grave...
non puoi chiamarla libertà finché non rischi di cadere! "

mercoledì 20 maggio 2015

" ...cercando... "

" ...uno è schiavo perché obbedisce.
Appena smette di obbedire non è più schiavo.

Le dittature cadono quando
 la gente non ci crede più,
 non obbedisce più.

Niente più sta in piedi quando
 c'è la precisa volontà di non usare la violenza,
 di resistere contro la violenza con la non violenza:
 non fuggendo, non evitando il confronto,
 ma cercando il confronto. "

(Gandhi)

domenica 19 aprile 2015

" Salem... scusa! "

...nella sua tasca, quella di un ventenne arrivato cadavere in Italia, dal mare...


" Voglio che tu mi ricordi,
non mi dimenticare... amor mio...
voglio che tu non ti dimentichi di Salem,
amore... ti amo... "

venerdì 13 marzo 2015

" ...una insegnante canadese... "


" Cari studenti delle superiori del ventunesimo secolo,
la settimana prossima comincerà un nuovo semestre e mi sento costretta a chiedervi scusa. Nonostante tutti i nostri sforzi, noi insegnanti non siamo riusciti a persuadere quelli che hanno il potere politico a cambiare il nostro sistema educativo. A quanto sembra, non siamo capaci di convincere il nostro premier che investire sulla vostra istruzione andrebbe a vantaggio di tutti noi e non inquinerebbe né l’acqua né l’aria.

Perciò, finché i vostri bisogni educativi non prevarranno su quelli delle multinazionali straniere, vi prego di accettare le mie scuse.

Mi dispiace che dobbiate venire a scuola così presto la mattina, anche se varie ricerche nel campo delle neuroscienze hanno appurato che il cervello degli adolescenti non funziona in modo ottimale prima delle dieci.

Mi dispiace che dobbiate chiedermi il permesso di uscire dalla classe per andare a fare pipì anche se avete già la patente, un lavoro part-time e state prendendo decisioni importanti per il vostro futuro dopo la scuola.

Mi dispiace che ogni giorno siate costretti a stare seduti per sei ore anche se molti studi hanno dimostrato che stare seduti troppo a lungo danneggia sia le capacità cognitive sia la salute.

Mi dispiace che siate divisi per età e costretti a procedere attraverso il sistema scolastico con i vostri coetanei come se l’età anagrafica avesse qualcosa a che vedere con l’intelletto, la maturità, le competenze o l’abilità.

Mi dispiace che quelli di voi che incontrano difficoltà a scuola non ricevano il giusto sostegno perché finanziare i vostri bisogni non è tra le priorità dell’attuale politica economica.

Mi dispiace che dobbiate studiare materie che non vi interessano in un’epoca in cui la somma totale delle conoscenze umane raddoppia ogni dodici mesi.

Mi dispiace che vi facciano credere che per ottenere il massimo dei voti dovete competere tra voi, quando i progressi umani sono sempre stati frutto di una collaborazione che spesso a scuola viene considerata “imbrogliare”.

Mi dispiace che siate costretti a usare dei libri di testo che contengono informazioni superate e troviate a scuola tecnologie obsolete della cui manutenzione nessuno si occupa.

Mi dispiace che quello che chiamano insegnamento personalizzato in realtà non lo sia affatto. L’insegnamento veramente personalizzato costa troppo, lo capite?

Mi dispiace che sia improbabile che la Strategia innovativa, la riforma scolastica della British Columbia tanto strombazzata dal governo attuale, produca cambiamenti significativi a parte un nuovo modo per calcolare quello che si fa a scuola.

Ma, soprattutto, mi dispiace che il sistema educativo vi costringa a far parte di un’economia estrattiva quando il nostro ambiente, senza il quale non ci sarebbe nessuna economia, sta subendo una crisi climatica che ci imporrà una rapida riconfigurazione di tutto quello che stiamo facendo in campo sociale, politico ed economico, e per la quale siamo del tutto impreparati.

Mi dispiace moltissimo.

Vorrei che la vostra curiosità non fosse soffocata dal conformismo scolastico.

Vorrei avere una bacchetta magica per darvi il tipo di scuola in cui ci sono spazi per analizzare ed esplorare, sperimentare e apprendere in modo diverso.

Vorrei avere il potere di riaccendere la passione e il desiderio di imparare che leggo nei vostri occhi prima che entriate a scuola.

Vorrei potervi aiutare a ricordare che prima di essere studenti eravate scienziati che sperimentavano, scoprivano, si ponevano domande e facevano collegamenti.

Eravate anche poeti… vi ricordate quanto divertiva e sorprendeva gli adulti intorno a voi il modo in cui descrivevate le cose?

Siete nati per imparare. Non potete non imparare.

Mi dispiace che vi facciano credere che l’unico apprendimento che conta sia quello che avviene a scuola. Anzi, poi, solo quello che avviene in classe. E nemmeno conta tutto quello che si impara in classe: alla fine conta solo quello che troverete nei test.

Vorrei potervi portare in altri posti dove il sistema educativo pubblico è una priorità di politici convinti che la futura società del loro paese dipenderà dalle caratteristiche del sistema educativo.

In un’epoca in cui la nostra vita dipende dall’ingegnosità nel risolvere i problemi più difficili, sprechiamo le potenzialità che ha la nostra mente di trovare soluzioni creative. L’adolescenza è il periodo in cui gli esseri umani raggiungono il culmine del loro sviluppo cognitivo. Le prove della vostra capacità di pensare “fuori degli schemi” e di trovare soluzioni creative sono ovunque intorno a noi.

Vorrei poter mostrare alle autorità ciò che dovrebbero vedere per rendersi conto di quello che siete capaci di fare, se solo ve ne dessero la possibilità.

Se solo…

Con sincero affetto.

Un’insegnante "

...dal blog di Lizanne Foster (l'insegnante), che dopo aver scritto ai suoi studenti canadesi, scrive pure ai tanti che dall'Italia la hanno contattata:

" Cari studenti italiani,
i vostri messaggi sono stati strazianti e commoventi. Riceverli mi ha scaldato il cuore, ma ho sofferto nel leggere le vostre frustrazioni. Ho pensato di dirvi qualcosa di più su di me per farvi capire che anche a voi andrà tutto bene.

Sono stata educata negli anni settanta in Sudafrica, durante il periodo dell’apartheid. Ero considerata una cittadina di seconda classe, indegna dei soldi che lo stato spendeva per l’istruzione dei sudafricani bianchi. Sapevo che dopo la laurea ci sarebbero stati dei lavori ai quali non avrei potuto aspirare per via del colore della mia pelle.

Ma sono sopravvissuta lo stesso. Ho avuto la fortuna di crescere in una casa piena di libri. Quando ci comportavamo bene, mio padre ci premiava regalandoci libri e fumetti che venivano dal Regno Unito. Leggevo continuamente e questo mi aiutava a rifugiarmi nei luoghi più felici della mia mente.

Ho imparato il gioco della scuola, a fare quello che era necessario per tirare avanti. Uno dei “vantaggi” di essere vissuta sotto l’apartheid è stato che sono nata per resistere. Sapevo che quello che mi diceva il governo non era vero, perciò ho imparato a leggere il mondo diversamente, tra le righe e fuori delle righe.

Quando indossavo l’uniforme della scuola, ero una studentessa che stava perfettamente al gioco, quando me la toglievo, ero solo me stessa e imparavo quello che volevo.

Sono diventata insegnante per caso. Era l’ultima cosa che volevo fare, perché a scuola avevo vissuto tante esperienze orribili. I professori ci picchiavano e ci punivano ingiustamente.

Ma quella di insegnante era una delle poche carriere alle quali lo stato consentiva di accedere a chi aveva la pelle del mio colore. E così per venticinque anni ho cercato, prima in Sudafrica e poi qui in Canada, di essere il tipo di insegnante che mi sarebbe piaciuto avere quando ero una studentessa.

Mi dispiace che anche voi stiate vivendo la stessa esperienza degli studenti canadesi e americani perché i politici tagliano i fondi alle scuole pubbliche e incoraggiano la privatizzazione dell’istruzione.

Sappiate che non siete soli in questa lotta.

Sappiate che anche voi ce la farete.

Vi do qualche consiglio per riuscirci meglio.

Accumulate esperienze che vi permettano di uscire dalla vostra zona di sicurezza. Che cosa succede al vostro cervello e al vostro corpo quando passate un’ora in un bosco o sulla riva di un fiume a guardare semplicemente l’acqua che scorre?

Cercate di stare con chi condivide i vostri interessi e le vostre preoccupazioni. La vostra “tribù” è lì fuori che vi aspetta. Unitevi a persone che fanno arte, fanno musica o fanno la differenza in altri modi.

Esprimete quello che avete imparato, quello che avete visto e notato. Disegnate. Cantate. Ballate.

Voi siete importanti. C’è un motivo per cui siete qui. Il mondo aspetta il risveglio della vostra passione e della vostra creatività.

Namaste,

Lizanne "


# l a b u o n a s c u o l a  # b o c c i a r e n z i  :(

lunedì 26 gennaio 2015

" Avanti il prossimo...Presidente!!! "

" Perché mamma, perché? Qui nella mia cella di nascosto, ho pianto lacrime di amarezza e di vergogna; quale smarrimento ti ha sorpresa, perché tu abbia potuto compiere un simile atto di debolezza?
 E mi sento umiliato al pensiero che tu, sia pure per un solo istante, abbia potuto supporre che io potessi abiurare la mia fede politica pur di riacquistare la libertà.
 Tu che mi hai sempre compreso che tanto andavi orgogliosa di me, hai potuto pensare questo?
 Ma, dunque, ti sei improvvisamente così allontanata da me, da non intendere più l'amore che io sento per la mia idea? " ...

... " Per me libertà e giustizia sociale, che poi sono le mete del socialismo, costituiscono un binomio inscindibile: non vi può essere vera libertà senza la giustizia sociale, come non vi può essere vera giustizia sociale senza libertà.
 Ecco, se a me socialista offrissero la realizzazione della riforma più radicale di carattere sociale, ma privandomi della libertà, io la rifiuterei, non la potrei accettare.
 ...la libertà senza giustizia sociale può essere anche una conquista vana.
 Si può considerare veramente libero un uomo che ha fame, che è nella miseria, che non ha un lavoro, che è umiliato perché non sa come mantenere i suoi figli e educarli? Questo non è un uomo libero... "

" Certo che, continuando di questo passo, si va verso il suicidio.
 L' unica strada possibile è la correttezza, l' onestà. "

" Dobbiamo tagliarci il bubbone da soli e subito.
 Non basta il borotalco a guarire una piaga.
 Ci sono i ladri, gli imbroglioni?
 Bene, facciamo i nomi e affidiamoli al magistrato. "

" Il problema a mio parere è semplice: non c' è ragione al mondo che giustifichi la copertura di un disonesto, anche se deputato.
 Ma non ti rendi conto, m' ha rimproverato uno, che qui crolla tutto, è in gioco l' intero sistema?
 Il sistema? dico io: ma io me ne infischio del sistema, se dà ragione ai ladri.
 Lo scandalo più intollerabile sarebbe quello di soffocare lo scandalo.
 L' opinione pubblica non lo tollererebbe. E io, neppure.
 Ho già detto alla mia Carla: tieni pronte le valigie, potrei piantare tutto. "

" ...da quando la giovinezza è un reato?
 Se mai è un sintomo esaltante e meraviglioso: significa che il Paese ha una riserva ignorata di coraggio e di onestà nelle nuove generazioni. "

" Dicono che un partito moderno si deve adeguare.
 Ma adeguare a che cosa, santa Madonna???
 Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.
 Meglio allora il partito non adeguato e poco moderno.
 Meglio il nostro vecchio partito clandestino, senza sedi al neon, senza segretarie dalle gambe lunghe e dalle unghie ultralaccate, che alle prime elezioni del dopoguerra si colloca come il secondo partito italiano... "

" ...un tempo sono stato segretario del partito.
 Mi telefona un compagno deputato anche lui.
 Dice: 'Senti, Sandro, c' è un mio amico di Napoli, costruttore, avrebbe bisogno di un tuo consiglio, vedi se lo puoi aiutare...'.
 Viene il compagno di Napoli.
 ...i costruttori, specie napoletani, hanno un modo di infiorare le cose, che ti sembra di aver la casa davanti, mentre non ci sono neanche le fondamenta.
 Alla fine mi butta questa proposta: 'Ascolta, compagno, se mi fai avere l'appalto, ci sono dieci milioni per te e per il partito...'.
 Allora mi alzo, e dico: 'Sei un mascalzone, compagno, fuori di qua!'.
 Il costruttore mi guarda: 'Tu mi offendi!', protesta.
 'Naturale. E se non te ne vai, chiamo le guardie e ti faccio arrestare. Fuori!!!' "

" Non mi meraviglia niente. So che il mio modo di fare può essere irritante.
 Per esempio, poco tempo fa, mi sono rifiutato di firmare il decreto di aumento di indennità ai deputati.
 Ma come, dico io, in un momento grave come questo, quando il padre di famiglia torna a casa con la paga decurtata dall'inflazione... voi date quest' esempio di insensibilità?
 Io deploro l' iniziativa, ho detto. Ma ho subito aggiunto che, entro un' ora, potevano eleggere un altro presidente della Camera. Siete seicentoquaranta. Ne trovate subito seicentoquaranta che accettano di venire al mio posto.
 Ma io, con queste mani, non firmo! ".

" ...qual è l' insidia più grande per un uomo politico?
 Quella di innamorarsi del potere, credo.
 Un uomo che ha paura di perdere la poltrona, l'influenza sugli altri uomini, i telefoni, i quadri d'autore alle pareti, la limousine di Stato, ebbene quello è un uomo perduto! ".

La sveglia suona: è l'alba.
 Dal mare giunge un canto d'amore, da lontano il suono delle campane di Ventotene.
 Guardo il cielo, azzurro come non mai, senza una nuvola, e d'improvviso un soffio di vento mi investe, denso di profumo dei fiori sbocciati durante la notte.
 È l'inizio della primavera.
 Quei suoni, e il profumo del vento, e il cielo terso, mi danno un senso di vertigine.
 Ricado sul mio giaciglio.
 Acuto, doloroso, mi batte nelle vene il rimpianto della mia giovinezza che giorno per giorno, tra queste mura, si spegne.
 La volontà lotta contro il doloroso smarrimento.
 È un attimo: mi rialzo, mi getto l'acqua gelida in viso.
 Lo smarrimento è vinto, la solita vita riprende: rifare il letto, pulire la cella, far ginnastica, leggere, studiare... " (il Presidente PERTINI)

venerdì 15 agosto 2014

" ...la voglio! "

" Voglio la rivoluzione,
 nient’altro che la rivoluzione.
 La voglio da me stesso,
 prima ancora che dal mondo.

La voglio perché la furberia dolciastra
 e la scalmanata indifferenza
 hanno preso in mano i territori della parola
 e anche quelli del silenzio.

Chi scrive viene tollerato
 a patto che rimanga nel recinto.
Le sue ambizioni possono essere anche altissime,
 ma solo se vengono esercitate in luoghi millimetrici, invisibili.

I fanatici della moderazione avanzano ovunque.
In politica come in letteratura.

Io sono fuori dal mondo e fuori da questa vita.
 Non è un merito e spero non diventi una colpa.

È andata così e sono fatti miei.

Dal luogo in cui parlo,
 con la morte che mi passa nel cuore molte volte al giorno,
io sono costretto ad ambire alla rivoluzione,
 non ho altra scelta.

E se guardo un albero, 
 non gli chiedo soltanto di farmi ombra,
e se incontro una persona
 non mi accontenterò delle solite cerimonie,
voglio l’infinito e non mi basta neanche quello,
 dell’infinito voglio la radice, il luogo in cui inizia,
voglio sentire come è cominciata questa infiammazione,
 questo delirio della materia che chiamiamo vita. "

(Franco ARMINIO)

martedì 31 dicembre 2013

" ...no more blue... "

" Everytime I meet your love, baby, 
everytime I got you 
everytime you're close to me baby, 
I'm no more blue
Ev'ry day we play the game 
you made me feel so sweet 
one day I lost my sugar 
But you gave it back to me
I'm no more blue pretty mama 
I'm no more blue, now I've got you 
I'm no more blue pretty mama
The situation is changed now 
don't look at the past 
each time I got you baby 
I want it to lost
No more empty days 
no more empty rooms 
that's what my soul says to me 
that's what I believe 
I'm no more blue pretty mama "

mercoledì 25 dicembre 2013

" ...o è Natale tutti i giorni... o non è Natale mai... "

" Con che occhi ci vedrai? Come ci giudicherai tra venti o trent'anni, tu che sarai figlio di un altro tempo, non so se migliore o peggiore di questo?
 Non sei ancora nato, ma tutti noi, buoni e cattivi (ma esistono veramente queste due categorie?), stiamo costruendo il tuo futuro.
 Non sarai tenero nei tuoi giudizi, lo so.
 Le figure sbiadite dei cosiddetti leader di oggi ti sembreranno macchiette, incidenti della Storia, persone senza alcuna visione che purtroppo hanno disegnato, come potrebbe solo un artista pazzo, il tuo presente.

Ma forse sono pessimista.
 L'umanità cambierà di soprassalto, inventeremo nuovi paradigmi come è successo altre volte e tutto cambierà.
 Ritroveremo il senso di comunità, di umanità universale, cancelleremo le guerre, chiuderemo per legge le fabbriche di armi, faremo una lotta spietata alla povertà, alle malattie endemiche come la malaria e la tubercolosi, la fame del mondo sparirà e il pianeta Terra non verrà più distrutto, sfruttato per ricchezze così enormi e così inutili nelle mani di pochi.

 Perché no? Perché non potrebbe succedere?
 Il tempo varrà più dell'oro e l'ambiente sarà sacro, i torrenti limpidi e l'aria piena di odori che abbiamo dimenticato.
 Potremo rivedere le lucciole e l'Orsa Maggiore nel cielo delle città.

 In questi anni, forse per te è difficile da capire, il denaro è al centro del mondo, qualcosa che non esiste domina le nostre esistenze. Cos'è il denaro, cosa sarà il denaro per te?
 Ci considererai dei folli?
 Per riuscire a capire il passato dovrai decifrare termini simili ai geroglifici egiziani, in apparenza più semplici, in realtà incomprensibili come LTRO, FMI, MES, BCE, ESM.
 Se non ci riuscirai non preoccuparti, sono sigle, solo sigle, e si tratta di soldi, solo di soldi.
 La civiltà, il pensiero stanno altrove.
 Spero con te.

 Questa lettera in Rete è eterna.

 So per certo che mi leggerai e che forse, per pura curiosità, cercherai di capire chi era Grillo, cos'è stato il MoVimento 5 Stelle, i suoi ragazzi, i parlamentari eletti per la prima volta dai cittadini, Casaleggio, la democrazia diretta, i nuovi populisti.
 Noi, parlo anche a nome della comunità che si è raccolta intorno al M5S, mi permetto questa licenza che spero mi verrà perdonata, ti vogliamo bene, anche se non sappiamo chi sei, piccolo italiano di domani.
 Facciamo il possibile per regalarti un mondo un po' migliore di quello in cui viviamo, che spesso ci fa orrore.
 Tu sarai il nostro giudice.
 Sii clemente.

 Un Buon Natale dal passato con l'augurio di anni meravigliosi per te, per l'Italia e per il mondo."

Beppe Grillo

giovedì 24 gennaio 2008

" grazie Signor PRODI ! "

...non riesco più a sperare che la massa possa sforzarsi di comprendere più di quanto le viene imposto dalla televisione.

Il discorso del SIGNOR PRODI è stato a dir poco disarmante per la sua autenticità; provate a rileggerlo e... ringrazierete l'uomo che avrebbe potuto darci ancora tanto!!!

Romano Prodi al dibattito in aula:
"Signor Presidente del Senato, Signore Senatrici e Signori Senatori, ho ascoltato con rispetto e attenzione il dibattito dell’Aula, traendone la conferma più importante. E cioè quanto fosse giusto essere qui oggi per confrontarci. Questa è la democrazia!Come ho già detto questo pomeriggio, sono qui per il rispetto che nutro per il Parlamento e per il vostro impegnativo ruolo.

Sono qui per testimoniare ancora una volta le molte cose fatte dal nostro Governo e ribadire la necessità di continuare ad operare per un futuro di riforme e di sviluppo.
Essere in quest’aula oggi, dunque, non è un gesto di testardaggine. Si chiama semplicemente coerenza. Coerenza per il lavoro svolto e verso gli impegni presi, da tutta l’Unione, per un patto di legislatura che facesse ripartire il Paese e lo disincagliasse dalle secche dell’immobilismo.
Sono qui perché, come ho già detto e ripetuto, ogni crisi deve essere affrontata a viso aperto e non nei corridoi.

Perché c’è il luogo dove questo deve avvenire. Questo luogo si chiama Parlamento, sede della rappresentanza democratica dei cittadini.
Ho profondo rispetto per le istituzioni. E ce l’ho a tal punto da mettere di fronte al vostro giudizio non solo l’operato di un Governo che ha conseguito risultati progressivamente positivi sul piano economico e internazionale, ma anche la stessa coerenza politica che ha accompagnato questi anni di mio impegno diretto e totale.

Il nostro è un Governo votato dai cittadini sulla base di un patto di legislatura e di un Programma sottoscritto convintamente da tutte le forze dell’Unione.
Siamo a meno di metà di quel cammino e i risultati sono convincenti. Abbiamo rimesso in piedi il Paese, facendolo uscire dalle emergenze economiche e internazionali.

Da due anni la nostra crescita si attesta sui livelli massimi dell’ultimo decennio, abbiamo ripristinato l’avanzo primario, il debito cala costantemente. E abbiamo cominciato, in modo onesto e responsabile, a redistribuire risorse alle famiglie, ai lavoratori e ai pensionati.
Grazie a una politica estera e di sicurezza coerente, abbiamo saputo chiudere senza sbavature l’avventura in Iraq e guidare il processo che ha portato alla missione di pace in Libano. Lavoriamo per la pace su molti scenari difficili e alla pace abbiamo dedicato gran parte del nostro impegno, operando con successo per la moratoria sulla pena di morte.
Stiamo combattendo con efficacia la criminalità organizzata, abbiamo cominciato a far pagare le tasse a chi non lo faceva, impegnandoci contro la precarietà, la disoccupazione e le ingiustizie sociali.
Abbiamo saputo lottare contro i corporativismi e a favore delle liberalizzazioni, investito sulla ricerca e restituito certezze sul senso di equità e di giustizia.
L’elenco delle politiche a favore delle famiglie e dei giovani, il nostro vero futuro, sarebbe lungo.

Voglio soffermarmi su un bene primario come la casa: abbiamo tagliato l’Ici, lanciato un grande piano di edilizia popolare, agevolato gli affitti per le coppie e gli universitari.
Il nostro è un Governo che vuole tutelare l’ambiente senza demagogie o preconcetti, affrontando le emergenze senza addossare come sarebbe facile le colpe al precedente governo, ma assumendosi responsabilità serie.
Aver combattuto i privilegi e tagliato i costi della politica non è stato un gesto per cercare il consenso verso un’opinione pubblica offesa da quegli eccessi di casta che non vogliamo ci appartengano. Solo dando l’esempio si ottengono risultati per tutti.
Questo è un Governo che, dopo i sacrifici della prima Finanziaria, obbligata dalla gestione dissennata di chi ci ha preceduto, ha risanato i conti pubblici e tagliato la spesa e adesso, con la legge Finanziaria 2008 e dopo il grande accordo sul welfare votato da cinque milioni di lavoratori e di pensionati, è pronto a diminuire le tasse e aumentare i redditi dei lavoratori garantendo anche un aumento della produttività, come testimonia il recentissimo accordo per il contratto di lavoro dei metalmeccanici.

Ecco, questa è la sintesi dell’attività di Governo che presento con soddisfazione anche a voi, come ho fatto alla Camera ottenendo un largo voto di fiducia.
Ma non sono qui solo per raccontarvi cosa è stato fatto, anche se la strada da compiere è molta e le prospettive sono positive.
Come ha giustamente osservato il Presidente della Repubblica ieri parlando alle Camere riunite per celebrare il sessantesimo anniversario della nostra Carta fondamentale, c’è bisogno di riforme.

Riforme che non guardino ai personalismi o alle opportunità contingenti ma che abbiano il respiro alto della politica per, non dell’accordo contro.
Come ho più volte ripetuto, è mia convinzione profonda che l’attuale legge elettorale abbia inferto un colpo decisivo alla governabilità del Paese. Per questo motivo ho accolto e condiviso la sollecitazione del Presidente della Repubblica per una riforma che eviti al Paese di andare ancora una volta al voto con la legge elettorale vigente.
Questo tanto più in presenza della richiesta di referendum popolare abrogativo.
Siamo dunque di fronte a una scelta da compiere senza titubanze. Proprio quest’Aula, in questi 20 mesi, ha mostrato troppe volte all’Italia e al mondo il volto di una contrapposizione senza limiti.

Nonostante il lavoro infaticabile di tutti voi, maggioranza e opposizione, siete stati costretti dagli eventi a dare spesso l’immagine di un’arena più che quella dello scrigno della democrazia.
Questo non è giusto e non è accettabile. Non lo è per me, per voi, ma soprattutto per il Paese.

Abbiamo il diritto e il dovere di mostrare ai nostri figli e alle nuove generazioni la strada per il futuro, una strada fatta di risorse, di opportunità ma anche e soprattutto di regole.
In queste ultime ore ho letto e ascoltato ricostruzioni fantascientifiche e scenari medievali. Si è parlato di ricatti, di minacce, di profferte.

Tutto questo è fango puro non su di me o su altri esponenti politici.

E’ fango sull’Italia e sulla democrazia!

Dobbiamo smetterla di pensare alla politica come a un mestiere.

La politica è impegno, servizio, dovere.

Solo così sapremo e potremo togliere questo fango ingiusto da tutti noi. Solo così potremo restituire alla parola politica il suo senso più alto, quello della partecipazione.

Per questo, signor Presidente e signori senatori sono qui oggi.

Perché non si fugge davanti al giudizio di chi rappresenta il popolo.

E perché questo popolo ci guarda.

L’Italia, ne sono fermamente convinto, ha bisogno di proseguire il suo virtuoso cammino di riforme economiche e sociali, affiancando ad esse un deciso percorso di riforme istituzionali che, nel solco della Costituzione, punto di riferimento del nostro agire, sia all’altezza delle sfide che ci attendono.

Anche per questo, soprattutto per questo, chiedo a ciascuno di voi il voto di fiducia
."