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mercoledì 13 giugno 2018

" Vi offro un buon video a tutti! "

Grazie1000 per gli auguri pro onomastico, siete in tantissimi e sono sempre graditissimi.

Regalatemi una buona visione, foriera di apertura mentale e crescita culturale... 👍😉⭐

lunedì 24 aprile 2017

" Caro Nicola... ti scrivo! "

Da un misero post su FB si può ricevere tanto, anche il ricontatto da parte di un amministratore comunale, del tuo comune, che ti aveva ben specificato, causa varie ed eventuali incomprensioni, in merito all'impossibilità di concederti oltre al "Buongiorno!" ed alla "Buonasera!".

    Questo il post:

















Questo il ricontatto/commento:

Mi è dispiaciuto non poter rispondere subito, proprio a seguire... ma un improvviso, quanto atteso, spasmo intestinale mi ha tenuto compagnia fino a pochi minuti fa... e, forse, mi richiamerà ancora... 😁

Il fulcro del ragionamento, come si evince facilmente dalle due screenshoot, è l'appuntamento ormai annuale coi festeggiamenti relativi alla vittoria referendaria del 1998 pro Bellizzi comune autonomo, non più frazione di Montecorvino Rovella.

Mi ha lasciato basito la premiazione comunale pro sponsor di una manifestazione "privata"!!!

Caro Nicola...
il tuo sconcerto, in merito a certi miei punti di vista, è reciproco, purtroppo! 😪
Ho sempre creduto alla buona fede della stragrande maggioranza delle persone che, da giovani, si avvicinano alla Politica. Poi, per forza di cose, ho dovuto ricredermi... spesso restandoci parecchio male, quando all'ovvio si opponeva l'intransigenza. V'era del marcio, bisognava segnalarlo!

Ho condiviso con te, e con tanti altri dell'attuale amministrazione in carica, alcuni passaggi cruciali del nostro paese. Altri, prima, li ho vissuti da lontano, spesso sostenendoli. Gli ultimi, credimi, li vivo crucciandomi ogni qualvolta mi accorgo manchi la necessaria libertà di pensiero all'interno del vostro fortino.

Questa sera, non ti sarà sfuggito, il tema era:
<< PRIMAVERA DELL'AUTONOMIA
PREMIO CITTADINANZA
Associazionismo e cittadini che hanno reso la nostra comunità attiva e solidale. >>

PRIMAVERA?
Com'era il vostro slogan elettorale??
Quello della civica Città Possibile???
"Sarà una nuova primavera".
Sarà certamente un caso che abbiate sfruttato il tutto in una occasione non di parte, sarà sfuggito a voi tutti! (...come il nome del nuovo stadio comunale? "Nuova Primavera"?? Vabbè... nel senso che fino a quella categoria si spera di poter giocare?!?)

CITTADINANZA?
Ai nuovi arrivati?? A chi già non c'era???
Nooo!!! Alle associazioni ed ai cittadini più attivi e solidali.
Quelli che si son dati da fare per e con gli altri, senza scopo di lucro... in modo solidale e senza secondi fini!!

Pubblicherete tutti i nominativi dei premiati?
Potremmo capire perché, ad esempio, non avete scelto chi omaggiare con l'apertura all'ascolto della CITTADINANZA!?!
Come stiamo aspettando che farete per il Consorzio Agrario!!!

Magari (...rispondendo alle tue domande...) non potrò gridare allo scandalo quando mi appariranno nomi, persone, fatti concreti e non sponsorizzazioni, esborso di sghei, personaggi politici, aziende commerciali, imprese, ecc...

Andrea, fortunatamente figlio del sindaco, continua a godere di tutta la mia stima come artista e professionista dello spettacolo. Certo non come politico che continua a muoversi nel solco del padre!

Parlare a vanvera? No, non mi riesce. A te??

Se la mia squadra, il nostro MoVimento avesse avuto l'appoggio della gente... nessuno si sarebbe dimesso per poi farsi assumere in Comune; nessun componente della squadra avrebbe partecipato economicamente ai fatti del Comune; mai avremmo dileggiato gli avversari pur per semplici proposte, richieste e/o chiarimenti; senza condivisione popolare alcuna, mai avremmo immaginato di dividere in due il centro città; quando a metà mandato ci saremmo accorti di non aver almeno abbozzato al programma elettorale... saremmo andati a casa; l'apertura ai cittadini sarebbe stata reale e non contesa, a tutti, senza distinzione alcuna; consigli comunali aperti, partecipati (domenicali) e videoregistrati (mica solo le manifestazioni)...

Credimi, non ho bisogno di continuare ad andare così, fortissimo...
è il mio passo! 😉

Spero questo sfogo sia servito ad arginarti un po', nel senso buono... a non lasciarti esondare in terreni privi di potenziali fertili, di sviluppo e crescita per tutti quelli che ci girano intorno.

*****

" Immaginate la mattina presto
l'uomo, la donna e il mulo
che vanno lenti verso la campagna
a scorticare la terra
con la zappa per piantarvi un seme.
 Immaginate noi
con le famiglie nelle nostre case
gremite di beni poco rari.
Noi che senza esporci a niente
continuamente cerchiamo ripari. "
( Franco ARMINIO)

mercoledì 14 settembre 2016

" Troppo short la lista...!!! "

Sì, quella degli avvocati, a Bellizzi, è una lista troppo corta, che scorre poco, pochissimo... e senza criteri chiari e semplici.

Fu istituita con delibera di giunta comunale n.25 del 11/2/2015 e pubblicata nella determina n.317 del 25/3/2015.
Non è una graduatoria, non si capisce il merito nella scelta ne, come da indirizzo politico, il possibile risparmio per le nostre tasche.

Ovviamente, per ragioni di logica e giusta battaglia politica locale, salta agli occhi l'affidamento all'avvocato Telese, parecchio vicino all'amministrazione (segretario cittadino, da sempre, del PD al governo locale e già precedentemente eletto in consiglio comunale con gli stessi attuali affidatari), senza un'apparente giusta causa.

L'anno scorso, determina n.1053 del 10/11/2015, l'impegno di spesa per gli avvocati Telese e Bove arrivò a €.31mila582,40... diviso due!

La Bove, amministrativista come Telese, ha in passato sostenuto a gran voce idee partitiche opposte a quelle che attualmente gestiscono il nostro Comune; candidata con Salvioli (ex-sindaco) nella battaglia del 2009 che spodestò l'impero decennale di Città Possibile... si è poi convinta, nella rivincita di Volpe (attuale sindaco), sposando la causa?
Forse dovrebbe chiederglielo l'opposizione...!?! :(

Infine, per questo rispolveriamo il caso..., è dello scorso mercoledì la delibera di giunta n.96 che riaffida altri €.3mila (cadauno) agli avvocati di cui sopra.

Ma gli altri avvocati amministrativisti ugualmente in lista? Cosa hanno di meno?? Perché questa discriminazione continua???

lunedì 18 aprile 2016

" Non è normale! "

No, non sono ne vegano, ne vegetariano, ne niente... manco carnivoro!!! :D
Mangio quello che mi piace, principalmente pane e pasta. Adoro la pizza!
Non son un salutista, anzi... spesso sbaglio... :(
Ho una moglie medico che prova a riportarmi sulla retta via, anche per evitare di influenzare "negativamente" le nostre due bimbe.

Il video che posto qui sotto è incredibilmente logico, lineare... facciamo che proviamo a guardare:

sabato 27 febbraio 2016

" #nonmolliamo "

" ...ieri sera ho fatto quattro passi nel centro di Urbino, non c'era quasi nessuno. Eppure è una meraviglia. I centri storici si svuotano ma in compenso si riempiono i centri commerciali anche se si va sempre più per vedere e meno per comprare.

Sono stanco. C'è così tanta ingiustizia e dolore in Italia. Oggi pomeriggio ho incontrato i truffati del decreto salva-banche a Macerata mentre domani sarò davanti al palazzo di Regione Lombardia perché Maroni deve andare a casa. Perché i politici più vicini a lui sono stati arrestati per corruzione. Ad uno hanno trovato migliaia di euro nel freezer. Quando si dice “capitale congelato”.... Erano soldi dei lombardi santo Dio. Ma possibile che tutto questo non scandalizzi l'intera opinione pubblica? La sanità va a puttane, le persone hanno difficoltà a curarsi.

Un politico tradizionale dice: “votatemi e vi prometto che...”. Io posso solo dirvi che di più di quel che sto facendo non posso fare. A volte il muro più difficile da abbattere non è la corruzione ma l'indifferenza. C'è democrazia in Italia? Un Presidente non eletto da nessuno approva indecenze grazie ad Alfano (indagato anche se nessuno ne parla, meglio soffermarsi sulla Boschi che si toglie il maglione) e grazie a Verdini, uno sotto processo per corruzione e bancarotta fraudolenta. Vi sta bene questa cosa? E' normale?

Sono tanto stanco ma non voglio dargliela vinta a questa gente. Dovevate vedere gli occhi di chi ha perso tutto con Banca Etruria o Banca Marche. Dovevate vedere quegli occhi.

Dovevate vedere quegli occhi. "

Alessandro Di Battista - MoVimento Cinque Stelle

lunedì 31 agosto 2015

" ...coerenteMente incoerenti! "

...con l'appuntamento di stasera, Luca CARBONI in concerto per la due giorni della "Festa dell'Amicizia", volge quasi al termine questa "Estate Bellizzese". Resta il weekend (!!!) di "Strabilandia", la favola del "Fabula"... e la festa di quartiere pro "San Pio".

Tra i 60 ed i 70mila euro spesi per arrecriarci un po'!!! :D

Ricominceranno le scuole, arriveranno le piogge, il tardo autunno... i desideri sotto l'albero.. e nuovamente inverno! :(

Mi ripeto, da tempo: avremmo potuto spendere oculatamente ieri per ritrovarci meglio domani? Sarà il caso di ricominciare a farsi determinate domande?? Continuo a chiedere troppo anche alle forze politiche d'opposizione???

N.B.: Non ne faccio una stupida questione di elargizione economica ad hoc, spesso a pioggia (...che pure andrebbe rivista!) ...ma una sana riflessione in merito alle necessità impellenti della collettività.

P.S.: ...uno spazietto, sul manifestino promozionale, al delegato alla Cultura? Solo Sport e Spettacolo?? Daiii...!!! ;)

mercoledì 25 febbraio 2015

" ...a che punto siamo??? "

Carissima amministrazione comunale,
a nove mesi esatti dalle elezioni che Vi videro trionfatori, riteniamo opportuno sottolineare alcune problematicità nella Vostra gestione della cosa pubblica, secondo noi, ancora irrisolte.

In primis, cosa che resta particolarmente a cuore nella nostra idea di politica partecipata e condivisa, la dolente nota del sito web comunale: non aggiornato ed ancora difficilmente consultabile.
Abbiamo inoltrato, in data 7/02/2015, segnalazioni ed un quesito all'ANAC (Autorità Nazionale AntiCorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche) in merito alla mancanza in rete di: trasparenza nell'esercizio del diritto di richiesta di accesso civico e relativi obiettivi, retribuzioni degli amministratori e correttezza dell'impiego, a tempo determinato, del consigliere eletto, poi dimissionario, nel ruolo di capo ufficio tecnico della sua stessa (ex?) maggioranza.

Inoltre, basandoci sul vostro programma, riscontriamo perplessità su tutti i punti: riduzione delle tasse, crescita ed investimenti, riorganizzazione macchina comunale, area ex-consorzio agrario, sport e tempo libero, cultura e movimenti associativi, riorganizzazione dei servizi, ecologia, viabilità e grandi opere.
Riduzione delle tasse – ...quali e, soprattutto, quanta la riduzione? Quella del servizio idrico, come riconosciuto dal sindaco, è aumentata! I bilanci comunali, finalmente resi pubblici, non lasciano ben sperare... avreste dovuto rimirarli prima delle facili promesse!!!
Crescita ed investimenti - ...tanta carne a cuocere nei vostri 6 punti, soprattutto quello alla lettera f) “...verranno messi a disposizione € 500.000 come fondo di garanzia esclusiva per artigiani e microimprese, per accedere in convenzione a crediti bancari da € 30.000 a € 50.000 in 5 anni, in modo di accompagnare attività in crisi.”. Quando???
Possiamo consigliarvi il fondo nazionale del M5S, quello ottenuto dai nostri parlamentari pentastellati auto-decurtandosi il loro stipendio???
Riorganizzazione macchina comunale - ...avete solo iniziato, oseremmo dire benone, con l'incarico all'ex compagno di partito, lista civica ed amministrazione!!! Possiamo sempre ricordarvi di selezioni a concorso, evitando affidamenti diretti?
Area ex-consorzio agrario - ...a che punto siamo con il risanamento, la riqualificazione, il referendum consultivo e... la ripresa (???) dei lavori del progetto esecutivo, con finanziamento ancora attivo, del teatro-museo virtuale-sala polivalente??? Cioè, per capirci: risaniamo, riqualifichiamo, consultiamo e poi... facciamo come avevamo deciso prima!!!???
Voce al popolo, scelte condivise con la cittadinanza!
Sport e tempo libero - ...campo sportivo, pista podistica, campetti per basket e pallavolo... e (!!!) “mercato solidale” dei prodotti coltivati negli orti urbani, oltre all'associazione a tutela del torrente Lama... tutto in itinere??? Potremmo, nel frattempo, iniziare con cose semplici, tipo una domenica di sport al mese, sempre diversa... organizzata, insieme con le tante realtà locali, in modo da veicolare l'attitudine al sano benessere psicofisico.
Cultura e movimenti associativi - ...l'ampliamento del WI-FI gratuito? Parecchio peggio di prima!!! La creazione di una consulta unica per l’associazionismo ed il volontariato è, invece, avvenuta! Ma speriamo valutino nel miglior modo possibile le varie richieste che perverranno, evitando lo sbaglio (secondo noi commesso!) dell'elargizione di nostri €1500 per una mostra e (soli!) €500 per la Corale Polifonica. Meglio sarebbe, comunque, investire nella realizzazione ed il potenziamento della biblioteca comunale, con l'istituzione della "biblioteca digitale", che è ancora, purtroppo, in alto mare! Potremmo sforzarci di rimetterla un po' a posto, coinvolgendo anche associazioni locali (Comitato Genitori Bellizzi) che stanno già facendo molto nel ramo! Ci risulta che non esista un elenco libri!? O quanti preventivate di comprarne ogni anno!? E scelti da chi? Leggere un libro, vedere un film, un documentario: un lusso per la crescita di tutti? Finanziamento a carico dell’ente di progetti extracurriculari per la scuola dell’obbligo? La scuola? Facciamo ancora collette per risme A4 e soldi, chi può, per il teatro!? Il costo della mensa? Tutto è meno importante della scuola, tutto! Prima la cultura, i bambini, il loro futuro, la loro socializzazione, il nostro domani... poi le luminarie, gli alberelli, i contributi e qualunque altra spesa extra!!!
Riorganizzazione dei servizi - ...l'attivazione del numero verde per qualsiasi evenienza? Il potenziamento delle unità in forza al Comando di Polizia Municipale?? Certo che servirebbero! Continue le lamentele per mancanza di sicurezza nelle zone più distanti dal centro cittadino, prive di alcuna sorveglianza. E si guardi, pure, all'orario di ingresso ed uscita dalle scuole presso il plesso di Torre Lama; utilizziamo gli stessi genitori, disponibili a turni (premiamoli con risparmi sul ticket mensa!) per sorvegliare pericolosi crocevia di auto tra i bambini!!! L'incentivazione delle attività del Nucleo comunale di Protezione Civile? Mica come l'incentivazione alla Pro-loco, pro-Strabilandia?!?
Ecologia - ...porta a porta (controlli? multe?) ed EcoCard???
Viabilità - ...strade, ponti e rotatorie. Quanto di promesso è nel nuovo piano triennale delle opere pubbliche? E quanto, invece, non era previsto ma c'è??
Grandi opere - ...nuovo cimitero comunale (in 24 mesi!), asili nido di grandi dimensioni con servizio 7gg su 7gg, 40 alloggi di edilizia popolare (e speriamo bene!), restituzione titolarità ai legittimi proprietari dei 110 alloggi IACP-Futura ( in 18 mesi!), casa degli animali, risanamento/allacciamento fognario di tutto il territorio al depuratore consortile...
Beh, auguroni... tifiamo per Voi!!!

Istituite il Consiglio Comunale a tema, di domenica (più comodo per la maggioranza dei volenterosi ed interessati bellizzesi), magari bimestrale: “Programma amministrativo - dove, come e quando. Presente, passato e futuro della nostra comunità.”.

Infine, sollecitiamo nuovamente, circa l'inadeguatezza della gestione del nostro Centro Sociale “Ietto”, poco conforme al “Regolamento” adottato (?), che andrebbe verificato e/o sostituito con altro di più realistico indirizzo. Sulla questione, poi, della propaganda elettorale: ricorderete la nostra denuncia alle autorità competenti che riguardò le affissioni selvagge e l'utilizzo improprio di sedi e comitati. Ancora in merito alla destinazone dell'8 per mille pro edilizia scolastica, richiestaVi ab illo tempore ma irrintracciabile nei vostri atti. Ed infine, l'ultimissima protocollataVi, riguardo l'obbligo della presenza nella ristorazione scolastica, per effetto di una legge del M5S in Parlamento, di una quota di prodotti biologici.

Confidiamo in una Vostra celere risposta, negli atti e coi fatti;
teniamo molto alla nostra (di comunità) crescita collettiva.

*****


mercoledì 11 febbraio 2015

" 4MILIONI di €uro... in spicciolini di RAME!!! :( "

Una storia che va avanti da troppo tempo... che andrebbe capita e spiegata meglio, poiché purtroppo non sarà l'ultima!!! :(

domenica 9 novembre 2014

" Paragone... "

No, non quello de "LA GABBIA"... e non perché non mi stia simpatico, o non mi appaia una spanna superiore a tanti altri giornalisti... ;)

Ho finalmente ripreso contatto con la tecnologia, quasi tutta... quella mia!
TV smart, CAMCORDER, PC all in one, SMARTPHONE... e tutto l'immarcescibile corollario di ricontatti, password ed ID pro accessi vari.

Non sono stato malissimo senza 32"LCD per quasi 5 mesi, con solo un piccolo Netbook per oltre un anno, completamente privo di recapito telefonico mobile da ormai otto giorni... ...anzi!
A tratti, convintamente, lo rimpiangerò...

L'impossibilità di aggiornare questo lungo settennato in blog mi ha lasciato più spazio per le vecchie passioni, mai sopite... una su tutte: l'ipercritica ante litteram.
Noto con estrema facilità le storpiature quotidiane, me ne interesso e con franchezza le affronto.

V'è solo un problema: il clima degenerante che si respira tutt'intorno.
Ormai troppo incapaci di tornare a camminare coi nostri piedi...!?!
:(((


martedì 14 ottobre 2014

" ...solo il popolo può salvarci... "

<< L'ITALIA CHIEDE IL REFERENDUM SULL'EURO.
SOLO IL POPOLO PUO' SALVARE L'EUROPA. "

 Come disse Giulio Cesare: "Il dado è tratto!"
Ha anche detto: "Sono venuto, ho visto, ho conquistato (Veni Vidi Vici)."

L'intera idea di Euro è un disastro totale.
Si tratta di una dittatura di Bruxelles, una infrastruttura politica che rischia di promuovere la guerra civile in Europa, non la pace e l'armonia.

Il più grande partito unico del Parlamento Italiano ha espresso la volontà di uscire dall'unione monetaria europea... Chiedono un referendum in merito all'euro, la moneta, per eliminare la depressione economica e salvare la democrazia.

Scozia? Spagna?? Grecia??? Forse toccherà agli italiani risolvere l'incubo.

"The Economist" aveva definito Grillo, come Berlusconi, "un pagliaccio", ma questi resteranno fondamentali per la democrazia e potrebbero farsi loro l'ultima risata.

Beppe Grillo è un comico italiano, attore, blogger e attivista politico.
E' stato coinvolto in attività politica dal 2009 come fondatore del Movimento Cinque Stelle.

Beppe ha dichiarato senza mezzi termini: "Dobbiamo lasciare l'euro il più presto possibile, ne va della nostra sopravvivenza... dobbiamo riprenderci la sovranità monetaria nazionale!"

Ecco, lui dice la verità.

E' stata la Commissione Europea che ha messo in scena un "colpo di stato segreto" contro l'Italia, derubando il popolo del loro diritto di voto, al fine di garantire che Berlusconi sarebbe stato rimosso dal suo incarico perché anche lui voleva portare l'Italia fuori dall'euro.

Solo l'Italia può salvare l'Europa.

Dopo tutto era in Italia nel 509 A.C. che rovesciarono il re e "scatenarono" la prima forma repubblicana di governo, che ha poi ispirato la nascita della democrazia in Grecia nel giro di pochi mesi.

Qualcuno deve evitare la sopravvivenza dell'euro o vedremo la guerra civile in Europa...

L'Italia potrebbe essere la chiave di volta, anche storicamente qui è dove tutto è cominciato...

La Commissione europea può invitare solo i politici di carriera Bruxelles perché sanno come manipolare e sopravvivere, ma non può tenere insieme l'Europa per semplice decreto. >>

lunedì 3 febbraio 2014

" ManifestAzione! "

...sì, una manifesta azione di incapacità politica, economica e culturale!

Osserviamo, da ormai più di un mese, ben otto manifesti su undici spazi disponibili, formato metri 6x3, in giro per la nostra cittadina.
Ricoprono spazi pro affissioni e continueranno a farlo almeno fino a giugno.
Sono manifesti politico-elettorali, pagano il 50% della tassa prevista, come da regolamento comunale, quindi €.90,00 ogni singola affissione al mese, invece che €.180,00.


Un ammanco per il comune (NOI!!!) di ben €.4320,00: il mancato incasso del tributo pro affissioni.


Ma non avevamo bisogno di liquidità per i tanti debiti accumulati?
Davvero meglio rincarare altrove??
Preferibili gli aumenti???

La situazione commerciale a Bellizzi (...come ovunque!) è parecchio precaria... e dovrebbe essere chiaro a tutti!?
L'amministrazione comunale, nella persona dell'assessore Alessandro Paolillo ha idea di cosa significa promozionare per qualificarsi, farsi conoscere, attirare clienti, ecc... ecc...???
I tanti che in questi mesi han puntato, malgrado la crisi, sulla pubblicità, anima del commercio, come ci saranno rimasti? Interrompere campagne pubblicitarie, anche in vista di periodi probabilmente (...e speriamo!!!) più proficui, potrebbe pesare tantissimo sugli incassi!

E vogliamo scrivere del possibile problema di par-condicio alle imminenti elezioni comunali?
Nel caso non vi fossero solo queste due formazioni, InsiemePerLaBellizziCheVogliamo e CittàPossibile, come ci si preoccuperà di recuperare spazi uguali per gli altri?

Infine, non si era contro la subcultura dell'immagine, dell'apparire, del mostrare a tutti i costi... invece di fare i fatti?

Durante la scorsa campagna elettorale, ed io l'ho vissuta, ricordo bene lo scintillio degli amici di donSilvio: gli omaggi floreali alle donne, le uova pasquali ai bambini, le mega parate ai ministri ed ai limitrofi vicini comunali... pure vicini d'intenti, tipo "facciamo un comune unito ed unico" con Montecorvino Rovella e Pugliano più i dissidenti, i contrari alla Bellizzi comune autonomo!!! :(
Ma loro erano (???) di centrodestra, anche la mega vela che trottolava per la metropoli... era capibile, scontata(?!?...chissà a che prezzo?!?).

Diverso discorso, invece, tra noi di centrosinistra; altra cultura: pochi manifesti, poche luminarie, pochi cambiamenti, poche aperture, poche individualità, pochi dubbi, ...pochi voti! :(
Adesso invece? Cambio di strategia?? Nuovo che... anzi, chi???

Continuate coi passi falsi, purtroppo...; noi continueremo a sperare in alternative più costruttive (...non per forza palazzi!), che manifestino azioni sempre più vicine all'interesse della nostra comunità.

domenica 29 settembre 2013

" TA... che? RES... cosa?!? "

Venerdì scorso, nell'aula consiliare, il sindaco si è fatto scappare: "Se avessi saputo... non mi sarei candidato!!!". La TARES non è cosa semplice...!!!

Anche il delegato all'ecologia ed all'ambiente (...ed all'associazionismo...) ha preferito evitare, ci ha lasciati nelle mani dell'assessore al bilancio, alle finanze ed alla... "partecipazione"!!!

Ai cittadini, ...pochini..., il funzionario Bassi ha dovuto veicolare la notizia bomba: aumenti, rispetto alla precedente imposta (TARSU), fino al 150%!!! :(((
Tantissimi se ne avvedranno con l'arrivo dell'ultima rata a saldo, per fine novembre.

Costi fissi del servizio (gestione generale, spazzamento, lavaggio strade...) più costi variabili (quantità e qualità dei rifiuti...), ripartiti in base ai metri quadri occupati ed al numero degli occupanti; questo riguardo le utenze domestiche. Attenzioni agli errori su metrature e residenti.
Le utenze non domestiche, invece, dovranno tener conto delle proprie superfici e della loro tipologia di attività; attenzione alla differenza di tariffa, sui costi variabili, tra: alberghi con ristorante (6,73), ristoranti, pub, pizzerie (22,57), amburgherie (16,89), pizza al taglio (29,36), ecc... (???)

Ovviamente... tutti calcoli complicatissimi, particolarmente ostici per la complessa nostra macchina comunale. Vero???

Allora paghiamo:
- 8470euro per un software che ci passi i dati TARSU in dati TARES (!!!) 
- 2483euro per accollarci un canone di gestione annua dello stesso software (!?!)
- 31120euro per tre impiegati, extra... ognuno al 30% (!!!???)
- 27582euro per stampare ed inviare, due volte all'anno, 6300 richieste di pagamento...

Ma un laureato in informatica che conosca l'ABC di un foglio di calcolo elettronico (excell?) e, addirittura!!!, qualche nozione di database (access?)... a Bellizzi esiste? Quanto ci costerebbe?? Più di 8000euro una tantum e 2000euro, pro assistenza, a forfait annui???

E gli impiegati del comune, senza offesa per alcuno, che tipo di capacità informatiche hanno?
Uno solo al 100%... è quantomeno inopportuno pagarlo, circa 2600euro al mese, per fare... res (cosa)??

Nel parco dove vivo, circa 50 condomini, basteranno, per stampare e consegnare le bollette, circa 100euro??? Quanto pagano 'sti ragazzi che riempiono le nostre buche postali, ogni giorno, di pubblicità?? Potrebbero pure farsi firmare una ricevuta... no?

Ma il problema vero son mica i costi? Ci dice il sindaco: "...l'incapacità di tener fede agli accordi con l'azienda che smaltisce i rifiuti. Non ci riesce di consegnare tutti i cartoni raccolti poiché qualcuno passa a ritirarli prima... evitandoci il lusso di guadagnarci qualcosina! Stesso dicasi per le lattine d'alluminio... vendute dai baristi ai migliori offerenti." E l'olio usato??? Tutto sotto controllo per i contenitori e la raccolta ?? I dati dei primi tre mesi?

Il sindaco consiglia: un bel inceneritore...!!! :(

***

Cari amministratori, 
appena ultimati i lavori della copertura dell'area mercato, svenduto l'ex-consorzio e resi utili i comitati di quartiere, date un'occhiata a questi link:

http://www.leggerifiutizero.it/download/file/47-raphael-rossi-la-tares-puntuale
http://www.leggerifiutizero.it/testo-completo

lunedì 21 maggio 2012

" ...post... "

...più di 5 giovani su 10 non lavorano nella nostra Campania, è un fatto!
Il giovanissimo socio di Zuchenberg scappa dagli States per evitare le tasse... :(
L'ONU immagina di bloccare la rete a livello globale... ed il M5S vince e convince gli elettori!
Il centrodestra italiano scompare (come la lucidità di Angelino...), ma riapparirà presto sotto altre mentite spoglie!!! :(
Il terzopolo era candidato? La Lega sicuramente no!
Chi si astiene non vota e vince!

Il mio ex-capopartito è contento: ha perso solo poche migliaia di voti, soprattutto al sud, ed era l'unica alternativa!
Il mio ex-pigmalione è onorevole... e speriamo bene!!! ;)

Il terremoto ed una bomba ci riportano alla cruda realtà... e quando finirà questo strano modo di vedere le cose, sempre tutte insieme, solo appena sfiorate... mai comprese, interpretate...??? :(((

***

...sarà che stamani all'asilo mancava il 50% dei bidelli ed il 100% degli insegnanti... e mia figlia ha impiegato gran parte del suo tempo con l'insegnante di religione, le elezioni ed il suo solito Lorenzo... sarà che mi ha riempito la testa di un discorso simile a questo che filmai qualche mese fa...:

domenica 20 maggio 2012

" DIFFONDERE IL POTERE, NON CONCENTRARLO "

"Oggi le decisioni sono sempre prese altrove – non a livello comunale ma regionale, non nel parlamento romano ma a Bruxelles, non a Bruxelles ma a Francoforte, non alla BCE ma dai ‘mercati’, strane creature che vivono solo di giorno ma che decidono tutto lo stesso, sia per il giorno che per la notte. Il nostro compito è di frenare per quanto possiamo questa fuga decisionale verso l’alto, l’inspiegabile e l’astratto. Bisogna innescare un processo opposto che destituisca, decostruisca, ceda, decentri, abbassi, distribuisca, diffonda il potere. Bisogna riaffermare la validità della dimensione territoriale locale (ma non’ localistica’), espandendo tutti quegli spazi in cui il governo e il cittadino sono vicini l’uno all’altro. Il comune è uno di questi. Carlo Cattaneo, una delle più belle ed inascoltate voci del nostro Risorgimento, nel 1864 descrisse il comune come ‘la nazione nel più intimo asilo della sua libertà’. E aggiunse, con un pizzico di amarezza: ‘pare che fuori di codesto modo di governo la nostra nazione non sappia operare cose grandi’. Ridare spazio e poteri ai comuni, e metterli in contatto tra di loro sarebbe già in sé una ‘cosa grande’. La Rete dei comuni per i beni comuni punta in questa direzione, verso una valorizzazione profonda dei beni comuni e dei diritti fondamentali ad essi collegati. E punta anche ad agire dal basso verso l’alto, costituendo una sede congeniale per proposte da sottoporre alla Commissione Europea ai sensi del Trattato di Lisbona e del reg. UE n.211/2001. Si pensi, per esempio, al progetto di una ‘Carta Europea dei Beni Comuni’, così come deliberato dal Comune di Napoli, mediante la quale inserire la nozione di bene comune tra i valori fondanti dell’Unione e fronteggiare la dimensione puramente mercantile (market oriented) del diritto comunitario. In questo modo il potere locale riesce ad aggregarsi, a contare a livello nazionale, a diventare forza anche transnazionale ma sempre quale attuazione di un indirizzo politico espresso dal basso e soprattutto dalla cittadinanza attiva. Non basta. Il comune è un’istituzione costituzionale, non un’aggregazione di una certa tendenza politica. Un soggetto politico nuovo dovrebbe impegnarsi su tanti terreni, sia dentro le istituzioni che fuori, cercando sempre di coniugare fra di loro livelli diversi della democrazia: quella rappresentativa, quella partecipativa e quella di prossimità. In prima istanza esso dovrebbe interagire con le forze e movimenti della società civile. Essi agiscono per una grande varietà di motivi – in nome dell’ambiente, in difesa dei diritti dei lavoratori, per la legalità e contro la criminalità organizzata, per la dignità e la parità delle donne – in un mondo (e un mondo di lavoro) ancora profondamente patriarcali. Nel rapporto tra i generi l’eguaglianza non può limitarsi alle “pari opportunità” cioè ad accomodamenti (pur necessari) dentro un sistema che resta immutabile, ma diviene un processo in grado di sovvertire l’esistente. Chi vive una situazione di ineguaglianza non può limitarsi a voler essere uguale a chi si ritiene superiore o più potente, al contrario aspira al superamento dei vecchi modelli. Tutte queste istanze della società civile sottolineano giustamente la loro specificità e autonomia; molte insistono anche sull’informalità e spontaneità delle loro strutture. Ma allo stesso tempo tutte hanno un bisogno disperato di connettersi fra loro e con le sedi decisionali, di presentare i loro punti di vista nelle istituzioni e di riformare quelle istituzioni stesse. Si cerca un nuovo tipo di relazione politica: che forma potrebbe mai assumere una volta che ci si rende conto dell’inadeguatezza del sistema attuale della rappresentanza?"

www.soggettopoliticonuovo.it

domenica 25 dicembre 2011

" Questa è acqua, questa è acqua! "

" Un saluto a tutti e le mie congratulazioni alla classe 2005 dei laureati del Kenyon college. Ci sono due giovani pesci che nuotano uno vicino all'altro e incontrano un pesce più anziano che, nuotando in direzione opposta, fa loro un cenno di saluto e poi dice “Buongiorno ragazzi. Com'è l’acqua?” I due giovani pesci continuano a nuotare per un po’, e poi uno dei due guarda l’altro e gli chiede “ma cosa diavolo è l’acqua?”
È una caratteristica comune ai discorsi nelle cerimonie di consegna dei diplomi negli Stati Uniti di presentare delle storielle in forma di piccoli apologhi istruttivi. La storia è forse una delle migliori, tra le meno stupidamente convenzionali nel genere, ma se vi state preoccupando che io pensi di presentarmi qui come il vecchio pesce saggio, spiegando cosa sia l’acqua a voi giovani pesci, beh, vi prego, non fatelo. Non sono il vecchio pesce saggio. Il succo della storia dei pesci è solamente che spesso le più ovvie e importanti realtà sono quelle più difficili da vedere e di cui parlare. Espresso in linguaggio ordinario, naturalmente diventa subito un banale luogo comune, ma il fatto è che nella trincea quotidiana in cui si svolge l’esistenza degli adulti, i banali luoghi comuni possono essere questioni di vita o di morte, o meglio, è questo ciò che vorrei cercare di farvi capire in questa piacevole mattinata di sole.

Chiaramente, l’esigenza principale in discorsi come questo è che si suppone vi parli del significato dell vostra educazione umanistica, e provi a spiegarvi perché il diploma che state per ricevere ha un effettivo valore sul piano umano e non soltanto su quello puramente materiale. Per questo, lasciatemi esaminare il più diffuso stereotipo nei discorsi fatti a questo tipo di cerimonie, ossia che che la vostra educazione umanistica non consista tanto “nel fornirvi delle conoscenze”, quanto “nell'insegnarvi a pensare”.

Se siete come me quando ero studente, non vi sarà mai piaciuto ascoltare questo genere di cose, e avrete tendenza a sentirvi un po’ insultati dall'affermazione che dobbiate aver bisogno di qualcuno per insegnarvi a pensare, poiché il fatto stesso che siete stati ammessi a frequentare un college così prestigioso vi sembra una dimostrazione del fatto che già sapete pensare. Ma vorrei convincervi che lo stereotipo dell’educazione umanistica in realtà non è per nulla offensivo, perché la vera educazione a pensare, che si pensa si debba riuscire ad avere in un posto come questo, non riguarda affatto la capacità di pensare, ma piuttosto la scelta di cosa pensare. Se la vostra assoluta libertà di scelta su cosa pensare vi sembrasse troppo ovvia per perdere del tempo a discuterne, allora vorrei chiedervi di pensare al pesce e all'acqua, e a mettere tra parentesi anche solo per pochi minuti il vostro scetticismo circa il valore di ciò che è completamente ovvio.

Ecco un’altra piccola storia istruttiva. Ci sono due tizi che siedono insieme al bar in un posto sperduto e selvaggio in Alaska. Uno dei due tizi è credente, l’altro è ateo, e stanno discutendo sull'esistenza di Dio, con quell'intensità particolare che si stabilisce più o meno dopo la quarta birra. E l’ateo dice: “Guarda, non è che non abbia ragioni per non credere. Ho avuto anche io a che fare con quella roba di Dio e della preghiera. Proprio un mese fa mi sono trovato lontano dal campo in una terribile tormenta, e mi ero completamente perso e non riuscivo a vedere nulla, e facevano 45 gradi sotto zero, e così ho provato: mi sono buttato in ginocchio nella neve e ho urlato ‘Oh Dio, se c’è un Dio, mi sono perso nella tormenta, e morirò tra poco se tu non mi aiuterai’.” E a questo punto, nel bar, il credente guarda l’ateo con aria perplessa “Bene, allora adesso dovrai credere” dice, “sei o non sei ancora vivo?” E l’ateo, alzando gli occhi al cielo “Ma no, è successo invece che una coppia di eschimesi, che passava di lì per caso, mi ha indicato la strada per tornare al campo.”

È facile interpretare questa storiella con gli strumenti tipici dell’analisi umanistica: la stessa precisa esperienza può avere due significati totalmente diversi per due persone diverse, avendo queste persone due diversi sistemi di credenze e due diversi modi di ricostruire il significato dall'esperienza. Poiché siamo convinti del valore della tolleranza e della varietà delle convinzioni, in nessun modo la nostra analisi umanistica vorrà affermare che l’interpretazione di uno dei due tizi sia giusta a quella dell’altro falsa o cattiva. E questo va anche bene, tranne per il fatto che in questo modo non si riesce mai a discutere da dove abbiano origine questi schemi e credenze individuali. Voglio dire, da dove essi vengano dall'INTERNO dei due tizi. Come se l’orientamento fondamentale verso il mondo di una persona e il significato della sua esperienza fossero in qualche modo intrinseci e difficilmente modificabili, come l’altezza o il numero di scarpe, o automaticamente assorbiti dal contesto culturale, come il linguaggio. Come se il modo in cui noi costruiamo il significato non fosse in realtà un fatto personale, frutto di una scelta intenzionale. Inoltre, c’è anche il problema dell’arroganza. Il tizio non credente è totalmente certo nel suo rifiuto della possibilità che il passaggio degli eschimesi abbia qualche cosa a che fare con la sua preghiera. Certo, ci sono un sacco di credenti che appaiono arroganti e anche alcune delle loro interpretazioni. E sono probabilmente anche peggio degli atei, almeno per molti di noi. Ma il problema del credente dogmatico è esattamente uguale a quello del non credente: una certezza cieca, una mentalità chiusa che equivale a un imprigionamento così totale che il prigioniero non si accorge nemmeno di essere rinchiuso.

Il punto che vorrei sottolineare qui è che credo che questo sia una parte di ciò che vuole realmente significare insegnarmi a pensare. A essere un po’ meno arrogante. Ad avere anche solo un po’ di coscienza critica su di me e le mie certezze. Perché una larga percentuale di cose sulle quali tendo a essere automaticamente certo risulta essere totalmente sbagliata e deludente. Ho imparato questo da solo e a mie spese, e così immagino sarà per voi una volta laureati.

Ecco un esempio della totale falsità di qualche cosa su cui tendo ad essere automaticamente sicuro: nella mia esperienza immediata, tutto tende a confermare la mia profonda convinzione che io sia il centro assoluto dell’universo, la più reale e vivida e importante persona che esista. Raramente pensiamo a questa specie di naturale, fondamentale egocentrismo, perché è qualche cosa di socialmente odioso. Ma in effetti è lo stesso per tutti noi. È la nostra configurazione di base, codificata nei nostri circuiti fin dalla nascita. Pensateci: non c’è nessuna esperienza che abbiate fatto di cui non ne siate il centro assoluto. Il mondo, così come voi lo conoscete, è lì davanti a VOI o dietro di VOI, o alla VOSTRA sinistra o alla VOSTRA destra, sulla VOSTRA TV o sul VOSTRO schermo. E così via. I pensieri e i sentimenti delle altre persone devono esservi comunicati in qualche modo, ma i vostri sono così immediati, urgenti, reali.

Adesso vi prego di non pensare che io voglia farvi una lezione sulla compassione o la sincerità o altre cosiddette “virtù”. Il problema non è la virtù. Il problema è di scegliere di fare il lavoro di adattarsi e affrancarsi dalla configurazione di base, naturale e codificata in noi, che ci fa essere profondamente e letteralmente centrati su noi stessi, e ci fa vedere e interpretare ogni cosa attraverso questa lente del sé. Le persone che riescono ad adattare la loro configurazione di base sono spesso descritti come “ben adattati”, che credo non sia un termine casuale.
Considerando la trionfale cornice accademica in cui siamo, viene spontaneo porsi il problema di quanto di questo lavoro di autoregolazione della nostra configurazione di base coinvolga conoscenze effettive e il nostro stesso intelletto. Questo problema è veramente molto complicato. Probabilmente la più pericolosa conseguenza di un’educazione accademica, almeno nel mio caso, è che ha permesso di svilupparmi verso della roba super-intellettualizzata, di perdermi in argomenti astratti dentro la mia testa e, invece di fare semplicemente attenzione a ciò che mi capita sotto al naso, fare solo attenzione a ciò che capita dentro di me.
Come saprete già da un pezzo, è molto difficile rimanere consapevoli e attenti, invece di lasciarsi ipnotizzare dal monologo costante all'interno della vostra testa (potrebbe anche stare succedendo in questo momento). Vent'anni dopo essermi laureato, sono riuscito lentamente a capire che lo stereotipo dell’educazione umanistica che vi “insegna a pensare” è in realtà solo un modo sintetico per esprimere un’idea molto piu significativa e profonda: “imparare a pensare” vuol dire in effetti imparare a esercitare un qualche controllo su come e cosa pensi. Significa anche essere abbastanza consapevoli e coscienti per scegliere a cosa prestare attenzione e come dare un senso all'esperienza. Perché, se non potrete esercitare questo tipo di scelta nella vostra vita adulta, allora sarete veramente nei guai. Pensate al vecchio luogo comune della “mente come ottimo servitore, ma pessimo padrone”. Questo, come molti luoghi comuni, così inadeguati e poco entusiasmanti in superficie, in realtà esprime una grande e terribile verità. Non a caso gli adulti che si suicidano con armi da fuoco quasi sempre si sparano alla testa. Sparano al loro pessimo padrone. E la verità è che molte di queste persone sono in effetti già morte molto prima di aver premuto il grilletto.

E vi dico anche quale dovrebbe essere l’obiettivo reale su cui si dovrebbe fondare la vostra educazione umanistica: come evitare di passare la vostra confortevole, prosperosa, rispettabile vita adulta, come dei morti, incoscienti, schiavi delle vostre teste e della vostra solita configurazione di base per cui “in ogni momento” siete unicamente, completamente, imperiosamente soli. Questo potrebbe suonarvi come un’iperbole o un’astrazione senza senso. Cerchiamo di essere concreti. Il fatto puro e semplice è che voi laureati non avete ancora nessun’idea di cosa “in ogni momento” significhi veramente. Questo perché nessuno parla mai, in queste cerimonie delle lauree, di una grossa parte della vita adulta americana. Questa parte include la noia, la routine e la meschina frustrazione. I genitori e i più anziani tra di voi sapranno anche troppo bene di cosa sto parlando.

Tanto per fare un esempio, prendiamo una tipica giornata da adulto, e voi che vi svegliate la mattina, andate al vostro impegnativo lavoro da colletto-bianco-laureato-all'università, e lavorate duro per otto o dieci ore, fino a che, alla fine della giornata, siete stanchi e anche un po’ stressati e tutto ciò che vorreste sarebbe di tornarvene casa, godervi una bella cenetta e forse rilassarvi un po’ per un’oretta, per poi ficcarvi presto nel vostro letto perché, evidentemente, dovrete svegliarvi presto il giorno dopo per ricominciare tutto da capo. Ma, a questo punto, vi ricordate che non avete nulla da mangiare a casa. Non avete avuto tempo di fare la spesa questa settimana a causa del vostro lavoro così impegnativo, per cui, uscendo dal lavoro, dovete mettervi in macchina e guidare fino al supermercato. È l’ora di punta e il traffico è parecchio intenso. Per cui per arrivare al supermercato ci mettete moltissimo tempo, e quando finalmente arrivate, lo trovate pieno di gente, perché naturalmente è proprio il momento del giorno in cui tutti quelli che lavorano come voi cercano di sgusciare in qualche negozio di alimentari. E il supermercato è disgustosamente illuminato e riempito con della musica di sottofondo abbrutente o del pop commerciale, ed è proprio l’ultimo posto in cui vorreste essere, ma non potete entrare e uscire rapidamente, vi tocca vagare su e giù tra le corsie caotiche di questo enorme negozio super-illuminato per trovare la roba che volete e dovete manovrare con il vostro carrello scassato nel mezzo delle altre persone, anche loro stanche e di fretta come voi, con i loro carrelli (eccetera, eccetera, ci do' un taglio poiché è una cerimonia piuttosto lunga) e alla fine riuscite a raccogliere tutti gli ingredienti della vostra cena, e scoprite che non ci sono abbastanza casse aperte per pagare, anche se è l’ora-di-punta-di-fine-giornata. Cosi la fila per pagare è incredibilmente lunga, che è una cosa stupida e che vi fa arrabbiare. Ma voi non potete sfogare la vostra frustrazione sulla povera signorina tutta agitata alla cassa, che è super-stressata da un lavoro la cui noia quotidiana e insensatezza supera l’immaginazione di ognuno di noi qui in questa prestigiosa Università.

Ma in ogni modo, finalmente arrivate in fondo a questa fila, pagate per il vostro cibo, e vi viene detto “buona giornata” con una voce che è proprio la voce dell’oltretomba. Quindi dovete portare quelle orrende, sottili buste di plastica del supermercato nel vostro carrello con una ruota impazzita che spinge in modo esasperante verso sinistra, di nuovo attraverso il parcheggio affollato, pieno di buche e di rifiuti, e guidare verso casa di nuovo attraverso il traffico dell’ora di punta, lento, intenso, pieno di SUV, ecc.

A tutti noi questo è capitato, certamente. Ma non è ancora diventato parte della routine della vostra vita effettiva di laureati, giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, anno dopo anno. Ma lo sarà. E inoltre ci saranno tante altre routine apparentemente insignificanti, noiose e fastidiose. Ma non è questo il punto. Il punto è che è proprio con stronzate meschine e frustranti come questa che interviene la possibilità di scelta. Perché il traffico e le corsie affollate del supermercato e la lunga coda alla cassa mi danno il tempo di pensare, e se io non decido in modo meditato su come pensare e a cosa prestare attenzione, sarò incazzato e infelice ogni volta che andrò a fare la spesa. Perché la mia naturale configurazione di base è la certezza che situazioni come questa riguardino solo me. La MIA fame e la MIA stanchezza e il MIO desiderio di andarmene a casa, e mi sembrerà che ogni altra persona al mondo stia lì ad ostacolarmi. E chi sono poi queste persone che mi ostacolano? E guardate come molti di loro sono repellenti, e come sembrano stupidi e bovini e con gli occhi spenti e non-umani nella coda alla cassa, o anche come è fastidioso e volgare che le persone stiano tutto il tempo a urlare nei loro cellulari mentre sono nel mezzo della fila. E guardate quanto tutto ciò sia profondamente e personalmente ingiusto.

Oppure, se la mia configurazione di base è più vicina alla coscienza sociale e umanistica, posso passare un bel po’ di tempo nel traffico di fine giornata a essere disgustato da tutti quei grossi, stupidi SUV e Hummers e furgoni con motori a 12 valvole, che bloccano la strada e consumano il loro costoso, egoistico serbatoio da 40 galloni di benzina, e posso anche soffermarmi sul fatto che gli adesivi patriottici e religiosi sembrano essere sempre sui veicoli più grandi e più disgustosamente egoisti, guidati dai più brutti, più incoscienti e aggressivi dei guidatori. (Attenzione, questo è un esempio di come NON bisogna pensare…) E posso pensare che i figli dei nostri figli ci disprezzeranno per aver sprecato tutto il carburante del futuro e avere probabilmente fottuto il clima, e che noi tutti siamo viziati e stupidi ed egoisti e ripugnanti, e che la moderna civiltà dei consumi faccia proprio schifo, e così via.

Avete capito l’idea.

Se scelgo di pensare in questo modo in un supermercato o sulla superstrada, va bene. Un sacco di noi lo fanno. Tranne che il fatto di pensare in questo modo diventa nel tempo così facile e automatico che non è più nemmeno una vera scelta. Diventa la mia configurazione di base. È questa la modalità automatica in cui vivo le parti noiose, frustranti, affollate della mia vita da adulto, quando sto operando all'interno della convinzione automatica e inconscia di essere il centro del mondo, e che i miei bisogni e i miei sentimenti prossimi sono ciò che determina le priorità del mondo intero.

In realtà, naturalmente, ci sono molti modi diversi di pensare in questo tipo di situazioni. Nel traffico, con tutte queste macchine ferme e immobili davanti a me, non è impossibile che una delle persone nei SUV abbia avuto un orribile incidente d’auto nel passato, e adesso sia cosi terrorizzata dal guidare che il suo terapista le ha ordinato di prendere un grosso e pesante SUV, così che possa sentirsi abbastanza sicura quando guida. O che quell’Hummer che mi ha appena tagliato la strada sia forse guidato da un padre il cui figlio piccolo è ferito o malato nel sedile accanto a lui, e stia cercando di portarlo in ospedale, ed abbia quindi legittimamente molto più fretta di me: in effetti sono io che blocco la SUA strada.

Oppure posso sforzarmi di considerare la possibilità che tutti gli altri nella fila alla cassa del supermercato siano stanchi e frustrati come lo sono io, e che alcune di queste persone probabilmente abbiano una vita molto più dura, noiosa e dolorosa della mia.

Di nuovo, vi prego di non pensare che vi stia dando dei consigli morali, o vi stia dicendo che dovreste pensare in questo modo, o che qualcuno si aspetta da voi che lo facciate. Perché è difficile. Richiede volontà e fatica, e se voi siete come me, in certi giorni non sarete capaci di farlo, o più semplicemente non ne avrete voglia.

Ma molte altre volte, se sarete abbastanza coscienti da darvi la possibilità di scegliere, voi potrete scegliere di guardare in un altro modo a questa grassa signora super-truccata e con gli occhi spenti che ha appena sgridato il suo bambino nella coda alla cassa. Forse non è sempre così. Forse è stata sveglia per tre notti di seguito tenendo la mano del marito che sta morendo di un cancro alle ossa. O forse questa signora è l’impiegata meno pagata della motorizzazione, che proprio ieri ha aiutato vostra moglie a risolvere un orribile e snervante problema burocratico con alcuni piccoli atti di gentilezza amministrativa.

Va bene, nessuno di questi casi è molto probabile, ma non è nemmeno completamente impossibile. Dipende da cosa volete considerare. Se siete automaticamente sicuri di sapere cos'è la realtà, e state operando sulla base della vostra configurazione di base, allora voi, come me, probabilmente non avrete voglia di considerare possibilità che non siano fastidiose e deprimenti. Ma se imparate realmente a concentrarvi, allora saprete che ci sono altre opzioni possibili. Avrete il potere di vivere una lenta, calda, affollata esperienza da inferno del consumatore, e renderla non soltanto significativa, ma anche sacra, ispirata dalle stesse forze che formano le stelle: amore, amicizia, la mistica unità di tutte le cose fuse insieme. Non che la roba mistica sia necessariamente vera. La sola cosa che è Vera con la V maiuscola è che sta a voi decidere di vederlo o meno.

Questa, credo, sia la libertà data da una vera educazione, di poter imparare ad essere “ben adattati”. Voi potrete decidere con coscienza che cosa ha significato e che cosa non lo ha. Potrete scegliere in cosa volete credere. Ed ecco un’altra cosa che può sembrare strana, ma che è vera: nella trincea quotidiana in cui si svolge l’esistenza degli adulti non c’è posto per una cosa come l’ateismo. Non è possibile non adorare qualche cosa. Tutti credono. La sola scelta che abbiamo è su che cosa adorare. E forse la più convincente ragione per scegliere qualche sorta di dio o una cosa di tipo spirituale da adorare – sia essa Gesù Cristo o Allah, sia che abbiate fede in Geova o nella Santa Madre Wicca, o nelle Quattro Nobili Verità, o in qualche inviolabile insieme di principi etici – è che praticamente qualsiasi altra cosa in cui crederete finirà per mangiarvi vivo. Se adorerete il denaro o le cose, se a queste cose affiderete il vero significato della vita, allora vi sembrerà di non averne mai abbastanza. È questa la verità. Adorate il vostro corpo e la bellezza e l’attrazione sessuale e vi sentirete sempre brutti. E quando i segni del tempo e dell’età si cominceranno a mostrare, voi morirete un milione di volte prima che abbiano ragione di voi. Ad un certo livello tutti sanno queste cose. Sono state codificate in miti, proverbi, luoghi comuni, epigrammi, parabole, sono la struttura di ogni grande racconto. Il trucco sta tutto nel tenere ben presente questa verità nella coscienza quotidiana.
Adorate il potere, e finirete per sentirvi deboli e impauriti, e avrete bisogno di avere sempre più potere sugli altri per rendervi insensibili alle vostre proprie paure. Adorate il vostro intelletto, cercate di essere considerati intelligenti, e finirete per sentirvi stupidi, degli impostori, sempre sul punto di essere scoperti. Ma la cosa insidiosa di queste forme di adorazione non è che siano cattive o peccaminose, è che sono inconsce. Sono la configurazione di base.

Sono forme di adorazione in cui scivolate lentamente, giorno dopo giorno, diventando sempre più selettivi su quello che volete vedere e su come lo valutate, senza essere mai pienamente consci di quello che state facendo.

E il cosiddetto “mondo reale” non vi scoraggerà dall'operare con la configurazione di base, poiché il cosiddetto “mondo reale” degli uomini e del denaro e del potere canticchia allegramente sul bordo di una pozza di paura e rabbia e frustrazione e desiderio e adorazione di sé. La cultura contemporanea ha imbrigliato queste forze in modo da produrre una ricchezza straordinaria e comodità e libertà personale. La libertà di essere tutti dei signori di minuscoli regni grandi come il nostro cranio, soli al centro del creato. Questo tipo di libertà ha molti lati positivi. Ma naturalmente vi sono molti altri tipi di libertà, e del tipo che è il più prezioso di tutti, voi non sentirete proprio parlare nel grande mondo esterno del volere, dell’ottenere e del mostrarsi. La libertà del tipo più importante richiede attenzione e consapevolezza e disciplina, e di essere veramente capaci di interessarsi ad altre persone e a sacrificarsi per loro più e più volte ogni giorno in una miriade di modi insignificanti e poco attraenti.

Questa è la vera libertà. Questo è essere istruiti e capire come si pensa. L’alternativa è l’incoscienza, la configurazione di base, la corsa al successo, il senso costante e lancinante di aver avuto, e perso, qualcosa di infinito.

Lo so che questa roba probabilmente non vi sembrerà molto divertente o ispirata, come un discorso per questo di genere di cerimonie dovrebbe sembrare. In questo consiste però, per come la vedo io, la Verità con la V maiuscola, scrostata da un sacco di stronzate retoriche. Certamente, siete liberi di pensare quello che volete di tutto questo. Ma per favore non scartatelo come se fosse una sermone ammonitorio alla Dr. Laura. Niente di questa roba è sulla morale o la religione o il dogma o sul grande problema della vita dopo la morte. La Verità con la V maiuscola è sulla vita PRIMA della morte. È sul valore reale di una vera istruzione, che non ha quasi nulla a che spartire con la conoscenza e molto a che fare con la semplice consapevolezza, consapevolezza di cosa è reale ed essenziale, ben nascosto, ma in piena vista davanti a noi, in ogni momento, per cui non dobbiamo smettere di ricordarci più e più volte: “Questa è acqua, questa è acqua.”

È straordinariamente difficile da fare, rimanere coscienti e consapevoli nel mondo adulto, in ogni momento. Questo vuol dire che anche un altro dei grandi luoghi comuni finisce per rivelarsi vero: la vostra educazione è realmente un lavoro che dura tutta la vita. E comincia ora.

Auguro a tutti una grossa dose di fortuna. "
(David Foster Wallace)

...thanks to Roberto NATALINI per la traduzione... ;)

sabato 23 aprile 2011

" ...sì, auguri! "

...spero sempre che chi governa, a tutti i livelli ed in qualunque ambito, ogni tanto legga quello che leggo io, ascolti quello che ascolto io, senta come sento io...

In questo momento di criticità sociale ognuno faccia la sua parte, per quel che gli compete.

C'è bisogno di una scossa, culturale, partecipata e democratica... il prima possibile, adesso!

Buona pasqua, di risurrezione... come sempre!!! :)

giovedì 25 novembre 2010

" RIBELLATEVI! "

"Le critiche al Partito democratico io esito molto ad esprimerle perché la sinistra è troppo piena di gente che per sentirsi intelligente ha bisogno di segare il ramo su cui è seduta. Ma c’è alla base qualcosa su cui oggi è molto importante ragionare. Io vedo ancora una relativa debolezza della nostra risposta al grandissimo interrogativo che si è aperto sulla vicenda storica dell’Italia. Detto senza enfasi: sul destino degli italiani. Questo è il tema che sta dietro la vicenda Berlusconi. Sta qui il cuore del conflitto, cioè di come si configura la lotta tra progresso e reazione a fronte di quella che è ormai chiaramente una crisi della nazione.

La gente non è stupida. Capisce che, arrivati a questo punto, l’uscita di scena di Berlusconi è una necessità vitale ma sente che il problema è più complesso. Intuisce che il “Caimano” è, dopotutto, la febbre non la malattia. Quale malattia? Il fatto drammatico che per troppo tempo abbiamo cercato di non vedere e che, per certi aspetti, ci rimanda ai secoli della grande decadenza italiana. A prima del Risorgimento, quando Metternich considerava l’Italia «una espressione geografica», governata come era da tante Padanie, piccoli regni e ducati tenuti in piedi dallo straniero. Quando non eravamo un popolo libero ma una plebe che delegava la politica ai preti tanto da pensare che «Franza o Spagna purchè se magna».

L’attuale degrado dell’etica pubblica non è poi una grande novità. Questo è il dramma che sta avvenendo sotto i nostri occhi. La vita dei nostri figli e nipoti si sta già impoverendo, stiamo già uscendo dal club dei grandi che contano. E se dopo 150 anni da Porta Pia viene in discussione l’unità della nazione, una conseguenza è certa: il destino della gioventù italiana sarà irrilevante. I nostri figli resteranno ai margini del mondo nuovo. Qualcuno sta parlando così agli italiani? Sta dicendo così chiaramente che si è aperto uno «stato di eccezione» (come una guerra) e che nient’altro che questo impone un governo di “eccezione”, cioè di salvezza nazionale? Semplicemente questo è il problema che Bersani sta cercando di affrontare, certo alla sua maniera.

C’è così tanto da ridire? Però è vero che il messaggio di Bersani è oscurato da troppe cose. Intanto dalle divisioni interne al Partito democratico. Chi comanda? È difficile affidarsi a un partito il quale è talmente democratico che non conta nulla essere stato eletto segretario da 3 milioni di persone. Chiunque può invocare le “primarie” per rimettere tutto in discussione. Si ammetterà che non è facile guidare in queste condizioni una delicata iniziativa politica di “salvezza nazionale”.

Noi siamo ancora al punto che il primo che passa ci sfotte perché dice che non è chiaro se siamo alleati col “centro” oppure con la “sinistra”. Ma non è chiaro a chi? Certo a chi pensa che siamo nell'Inghilterra di Westminister e che Vendola è Gladston e Casini Disraeli. Come non si capisce che è la decadenza dell’Italia che chiede l’unità più larga in nome di riforme e cambiamenti radicali? I quali, però, sono sostenibili solo se qualcuno acquista l’autorità politica e morale per fare appello non solo a Vendola o a Casini ma alle energie profonde del paese, ovunque siano collocate.

Temo che una buona fetta del PD non abbia capito nemmeno che questa è la ragione d’essere di un partito nuovo rispetto ai partiti che fecero la Prima repubblica. È il nostro ruolo storico, è il terreno su cui possiamo affermare la nostra egemonia («vocazione maggioritaria», direbbe Veltroni) rispetto a una destra antinazionale, al leghismo, a formazioni neo-borboniche, a nuovi centri notabilari . Per non parlare di un’altra fetta del Pd che invece è affascinata dalle “narrazioni” di Nichi Vendola. Ma che cosa sta narrando questo mio vecchio amico pugliese? Io capisco tante cose, ne condivido perfino alcune. Ma anche Nichi mi sembra sostanzialmente fuori tema. Se non lo fosse si sarebbe assunto la responsabilità (forte anche della sua funzione di governatore della Puglia) di cominciare a rielaborare il nostro vecchio impianto della questione meridionale. Almeno in questo il Nord ha ragione, nel non accettare più il vecchio modo di stare insieme degli italiani.

È affrontando un tema come questo che si diventa leader di una sinistra unita. Io non so fare previsioni. So che la cricca che si è raccolta intorno a Berlusconi è disposta a tutto, perfino a tenersi stretta la camorra che controlla la “monezza” napoletana pur di non mollare il potere e le ricchezze su cui ha messo le mani. So però che le cose sono arrivate al punto che viene in campo, come bisogno storico, anche un’altra possibilità. È il bisogno di dare all’Italia quello che io chiamo un partito della nazione. Non un’altra reincarnazione della sinistra storica. Deve essere una forza nuova, capace di esprimere davvero una nuova “narrazione” circa il ruolo che un’Italia unita e progressista potrebbe avere in Europa e nel mondo. Non so che fine farà l'operazione politica e l’ipotesi di governo di cui parla Bersani. In ogni caso ricordiamoci che la politica non si esaurisce nella formazione dei governi. Dopo il lungo ciclo berlusconiano è tempo che la politica democratica torni ad essere la fucina di un “movimento reale”, quel tipo di movimento che «cambia lo stato di cose esistenti». È questo stato di cose che bisogna cambiare.

E le condizioni per farlo a me sembra che si stiano accumulando. Quando giro l’Italia e incontro la gente, la cosa che più mi colpisce è la situazione dei giovani. Un immenso deposito di energie e di creatività sprecato, umiliato, (davvero “rottamato”) delle logiche attuali di mercato: il denaro fatto col denaro, un’immensa rendita che grava sui produttori della ricchezza reale per pagare i lussi faraonici di un’oligarchia finanziaria. Così, alla maggioranza dei giovani resta solo il lavoro precario. Per colpa anche di noi vecchi che sulle loro spalle abbiamo trasferito l’onere di pagare l’immenso debito pubblico accumulato. Quindi non c’è per loro futuro, speranza, innovazione. Ribellatevi. Le vicende di ieri sono un buon segno." (Alfredo Reichlin)