venerdì 23 ottobre 2009

" ...il Presente... "

" Quanto lavoro avete da compiere! Quanto lavoro vi sta dinanzi!

E’ stato detto giustamente che le Costituzioni sono delle polemiche, che negli articoli delle Costituzioni c’è sempre, anche se dissimulata dalla formulazione fredda delle disposizioni, una polemica. Questa polemica di solito è una polemica contro il passato recente, contro il regime caduto da cui è venuto fuori il nuovo regime. Se voi leggete la parte della Costituzione che si riferisce ai rapporti civili e politici, ai diritti di libertà, voi sentirete continuamente la polemica contro quella che era la situazione prima della Repubblica, quando tutte queste libertà che oggi sono elencate e riaffermate solennemente erano sistematicamente disconosciute. Ed è naturale che negli articoli della Costituzione ci siano ancora echi di questo risentimento e ci sia una polemica contro il regime caduto e l’impegno di non far risorgere questo regime, di non far ripetere e permettere ancora quegli stessi oltraggi. Per questo nella nostra Costituzione ci sono diverse norme che parlano espressamente, vietandone la ricostituzione, del partito fascista. Ma nella nostra Costituzione c’è qualcosa di più, questo soprattutto i giovani devono comprendere.
...c’è una parte della Costituzione che è una polemica contro il presente, contro la società. Perché quando l’articolo vi dice << E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli d’ordine economico e sociale che impediscono il pieno sviluppo della persona umana >>, riconosce con ciò che questi ostacoli oggi ci sono, di fatto, e che bisogna rimuoverli. Dà un giudizio, la Costituzione! Un giudizio polemico, un giudizio negativo contro l’ordinamento sociale attuale, che bisogna modificare attraverso questo strumento di legalità, di trasformazione graduale che la Costituzione ha messo a disposizione dei cittadini italiani.

Ma non è una Costituzione immobile che abbia fissato un punto fermo, è una Costituzione che apre le vie verso l’avvenire. Non voglio dire rivoluzionaria perché, nel linguaggio comune, s’intende qualche cosa che sovverte violentemente. Ma è una Costituzione rinnovatrice, progressiva, che mira alla trasformazione di questa società in cui può accadere che anche quando ci sono le libertà giuridiche e politiche, esse siano rese inutili dalle disuguaglianze economiche e dall’impossibilità per molti cittadini d’essere persone e di accorgersi che dentro di loro c’è una fiamma spirituale che se fosse sviluppata in un regime di perequazione economica potrebbe anch’essa contribuire al progresso della società.

Quindi polemica contro il presente in cui viviamo e impegno di fare quanto è in noi per trasformare questa situazione presente.

Però, vedete, la Costituzione non è una macchina che una volta messa in moto va avanti da sé. La Costituzione è un pezzo di carta: lo lascio cadere e non si muove. Perché si muova bisogna ogni giorno, in questa macchina, rimetterci dentro l’impegno, lo spirito, la volontà di mantenere quelle promesse, la propria responsabilità. Per questo una delle offese che si fanno alla Costituzione è l’indifferenza alla politica, l’indifferentismo, che è, non qui per fortuna, in questo uditorio ma spesso in larghi strati, in larghe categorie di giovani. E’ un po’ una malattia dei giovani, l’indifferentismo. << La politica è una brutta cosa >>. << Che me ne importa della politica?>>.

Quando sento pronunciare questo discorso, mi viene sempre in mente quella vecchia storiellina che qualcheduno di voi conoscerà: di quei due migranti, due contadini che attraversano l’oceano su un piroscafo traballante. Uno di questi contadini dormiva nella stiva e l’altro stava sul ponte e si accorgeva che c’era una gran burrasca con delle onde altissime. Il piroscafo oscillava e allora quando il contadino, impaurito, domanda ad un marinaio: << Ma siamo in pericolo? >> e quello dice: << Se continua questo mare, fra mezz’ora il bastimento affonda >>. Allora lui corre nella stiva, va a svegliare il compagno e grida: << Beppe, Beppe, Beppe! >>. - <>. - << Se continua questo mare, fra mezz’ora il bastimento affonda! >>. E quello: << Che me ne importa, non è mica mio! >>

Questo è l’indifferentismo alla politica: è così bello, è così comodo, la libertà c’è, si vive in regime di libertà, ci sono altre cose da fare che interessarsi di politica. Lo so anch’io. Il mondo è bello, vi sono tante belle cose da vedere e godere oltre che occuparsi di politica. E la politica non è una piacevole cosa.

Però la libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare, quando si sente quel senso d’asfissia che gli uomini della mia generazione hanno sentito per vent’anni e che io auguro a voi giovani di non sentire mai. E vi auguro di non trovarvi mai a sentire questo senso d’angoscia, in quanto vi auguro di riuscire a creare voi le condizioni perché questo senso d’angoscia non lo dobbiate provare mai, ricordandovi ogni giorno che sulla libertà bisogna vigilare, vigilare dando il proprio contributo alla vita politica.

La Costituzione, vedete, è l’affermazione, scritta in questi articoli che dal punto di vista letterario non sono belli, ma è l’affermazione solenne della solidarietà sociale, della solidarietà umana, della sorte comune: ché, se va a fondo, va a fondo per tutti questo bastimento.

E’ la carta della propria libertà, la carta, per ciascuno di noi, della propria dignità d’uomo.

Io mi ricordo le prime elezioni dopo la caduta del fascismo, il 2 giugno 1946. Questo popolo che da venticinque anni non aveva goduto le libertà civili e politiche, per la prima volta andò a votare, dopo un periodo d’orrori, di caos, la guerra civile, le lotte, le guerre, gli incendi.

Io ero, ricordo, a Firenze. Lo stesso è capitato qui: queste file di gente disciplinata davanti alle sezioni, disciplinata e lieta, lieta perché aveva la sensazione di aver ritrovato la propria dignità: questo dare il voto, questo portare la propria opinione, per contribuire a creare questa opinione della comunità, questo essere padroni di noi, del proprio paese, del nostro paese, della nostra patria, della nostra terra, disporre noi della nostre sorti, delle sorti del nostro paese.

Quindi voi, giovani, alla Costituzione dovette dare il vostro spirito, la vostra gioventù, farla vivere, sentirla come cosa vostra, metterci dentro il senso civico, la coscienza civica, rendervi conto che ognuno di noi non è solo, che siamo in più, che siamo parte anche di un tutto, un tutto nei limiti dell’Italia e del mondo.

Ora, vedete, io non ho altro da dirvi: in questa Costituzione di cui sentirete fare il commento nelle prossime conferenze c’è dentro tutta la nostra storia, tutto il nostro passato, tutti i nostri dolori, le nostre sciagure, le nostre gioie; essi sono tutti sfociati qui in questi articoli. E a sapere intendere, dietro questi articoli si sentono delle voci lontane. "

Piero Calamandrei ai giovani studenti milanesi, 1955

giovedì 22 ottobre 2009

" Ho bisogno di te! "

...in giro per le nostre strade, tra Capaccio, Eboli, Battipaglia, Bellizzi, Montecorvino Rovella, Pugliano, Pontecagnano... state osservando un manifesto, verde. Scritto fitto fitto, come non si usa fare per i proclami e gli incitamenti... ed è, appunto, un messaggio d'aiuto. Contro il nostro becero modo di fare, vivere e considerare la Politica!
Ve lo riporto:

HO BISOGNO DI TE!

…perché ancora credi nella politica degli elettori e non degli eletti, perché continui a sperare di poter lasciare una società più giusta, più libera e partecipata.
Poiché immagini di non essere l’unico a rabbrividire quando i privilegiati son sempre gli stessi, i problemi irrisolti son sempre di più ed il potere di pochi logora tutti.
Per tutte le volte che hai vissuto male questo nostro tempo, giorni a domandarti “perché ‘sto futuro tarda così tanto ad intervenire?”; ancora col nucleare, i problemi ambientali, la spazzatura, il disagio sociale, la crisi economica, le guerre globali…
E sempre gli stessi attori, i nostri nazionali! Loro non danno più senso al ruolo che occupano, ormai non è più passione ma solo mestiere, decisi a non mollare per evitare di dover faticare…
E tutti quei tanto cari sottoposti che, non potendo obiettare, si limitano a collaborare, evitando di delegittimare l’operato del capo, che tanto il meccanismo è ben oliato e non v’è pericolo di rimanervi incastrato…
Insomma l’invito va fatto ed allargato, portare a votare chiunque abbia un po’ voglia di farsi sentire. Questo PD ha avuto il coraggio di provare ad unire, due anime insieme per uno stesso corpo elettorale. L’esperimento può funzionare, ne sono convinto, non mi demoralizzo.
Tu che riterresti più che opportuno una nuova legge elettorale (maggioritaria con collegi uninominali, garantendo la possibilità di scegliere i propri rappresentanti), il diritto di cittadinanza per chi nasce in Italia, un contratto unico del lavoro (salario minimo, reddito minimo di solidarietà e formazione continua), un piano energetico sostenibile (uno sviluppo etico nell’interesse delle future generazioni), la regolamentazione delle unioni civili (in linea con le più moderne leggi anglosassoni), massima attenzione per la scuola, la formazione e la ricerca (un piano straordinario per il rilancio dei motori dell’innovazione italiana).
A te che, quindi, basterebbero cinque parole per far funzionare meglio il nostro mondo:
LIBERTA’ - rafforzamento della partecipazione al processo democratico, equilibrio fra poteri dello Stato, governabilità per la maggioranza e garanzie per l’opposizione, informazione libera che risponde ai cittadini, non al potere, senza bavagli anche in rete;
MERITO - valorizzazione delle eccellenze delle imprese e dei cittadini, valutazione e gestione delle università secondo standard internazionali, mercato del lavoro che premia conoscenze e qualità della persona;
APERTURA - mercati liberi da monopoli e corporazioni, difesa di consumatori ed utenti, riforma degli ordini professionali, banda larga gratuita in tutto il paese per superare il digital-divide, parità nell’accesso delle donne a ruoli di responsabilità e guida del Paese;
CORAGGIO - accoglienza, cittadinanza e legalità per una nuova integrazione, laicità per tutelare le scelte di credenti e non credenti, libertà di scelta sui trattamenti sanitari cui sottoporsi, edilizia sociale ed una politica degli affitti a favore dei più giovani;
PROTEZIONE - promozione della sicurezza sul lavoro, nelle città e nei tessuti produttivi più impegno contro la criminalità organizzata, welfare capace di affiancare le persone nella realizzazione delle proprie aspirazioni, garanzia della pena, processo equo e veloce, dignità dei detenuti, tutela dell’ambiente e della salute per migliorare la vita delle comunità.
Quante volte le abbiam sentite queste cose… e quante volte le han ripetute?
Questo è il momento di cambiare rotta, altrimenti ci riuscirà più facile ammutinare.
Io credo che valga la pena rischiare, darsi da fare… continuare a lottare!
Per questo ho bisogno di te!
Antonio GRANATO

mercoledì 21 ottobre 2009

" primarie PD: dove votare? "

...ecco l'elenco dei seggi nel collegio 14: ACERNO, ALBANELLA, ALTAVILLA SILENTINA, BATTIPAGLIA, BELLIZZI, CALVANICO, CAMPAGNA, CAPACCIO, CASTELNUOVO DI CONZA, CASTIGLIONE DEI GENOVESI, COLLIANO, CONTURSI - TERME, EBOLI, FISCIANO, GIFFONI SEI CASALI, GIFFONI VALLE PIANA, LAVIANO, MERCATO SAN SEVERINO, MONTECORVINO PUGLIANO, MONTECORVINO ROVELLA, OLEVANO SUL TUSCIANO, OLIVETO CITRA, PALOMONTE, PONTECAGNANO FAIANO, POSTIGLIONE, SAN CIPRIANO PICENTINO, SAN MANGO PIEMONTE, SANTOMENNA, SERRE, SICIGNANO DEGLI ALBURNI, VALVA.

Acerno - Via Duomo 48
Altavilla Silentina - Casa Comunale Frazione Cerrelli
Battipaglia - via giucciardini 35, centro sociale
- sede di legambiente, via olevano 154
- centro San Luca, SS18
- sede ass.Il PUNTO, via Roma
Bellizzi - Centro Sociale
Campagna - località quadrivio
Capaccio - Biblioteca Comunale Piazza Santini
- Biblioteca Comunale Piazza Santini
Colliano - Casa Comunale
Contursi Terme - Aula Sottostante il Comune P.zza Garibaldi
Eboli - Auditorium S. Bartolomeo Via Amendola
- comitato di quartiere - rione pescara
- comitato di quartiere - s. cecilia
Fisciano - Circolo PD Via Roma
Giffoni sei Casali - fraz.Prepezzano - p.zza umberto 1 - Circolo ACRI
Giffoni Valle Piana - centro sportivo - sala convegni Volpari
Mercato S. Severino - lions club - via rimembranza
Montecorvino Pugliano - S.Tecla, via lamberti 5
Montecorvino Rovella - ex pretura, c.so umberto
Olevano sul Tusciano - biblioteca comunale
Oliveto Citra - Casa Comunale
Palomonte - prefabbricato adiacente Bar Valitutto Località Valle
Pontecagnano Faiano - Via Dante C/0 Palestra o Bar
- Faiano Via Pisacane, 3
S. Cipriano Picentino - Casa Comunale
S. Mango Piemonte - locale in via francesco spirito 75
Serre - Piazza Vittorio veneto. Sala pecci
Sicignano degli Alburni - casa Comunale
Valva - Via Roma

...andate, mi raccomando... sale in zucca! Sale MARINO!!! ;)

martedì 20 ottobre 2009

" Tempi nuovi?"

“…tempi nuovi si annunciano ed avanzano in fretta, come non mai.
…la sensazione che storture, ingiustizie, zone d’ombra,
condizioni d’insufficiente dignità e d’insufficiente potere
non siano oltre tollerabili…
…l’ampliarsi del quadro delle speranze all’intera umanità,
la visione del diritto degli altri, anche dei più lontani,
da tutelare non meno del proprio,
…il fatto che i giovani,
sentendosi ad un punto nodale della storia,
non si riconoscano nella società in cui sono e la mettano in crisi,
sono tutti segni di grandi cambiamenti e
del travaglio doloroso nel quale nasce una nuova umanità...
…una nuova umanità che vuole farsi… ed è un moto irresistibile,
l’inarrestabile moto della storia.
Di contro a sconcertanti e, forse, transitorie esperienze
c’è quello che solo vale ed al quale bisogna inchinarsi,
un modo nuovo di essere nella condizione umana.
E’ l’affermazione di ogni persona, in ogni condizione sociale,
dalla scuola al lavoro, in ogni luogo del nostro Paese,
in ogni lontana e sconosciuta Regione del mondo…
…è l’emergere di una legge di solidarietà,
di eguaglianza, di rispetto...
di gran lunga più vera e sentita
di qualunque altra mai apparsa nel corso della storia.
…si affaccia sulla scena del mondo
l’idea che una nuova legge, morale, senza compromessi,
abbia infine a valere e dominare la politica,
perché essa non sia ingiusta e neppure tiepida e tardiva,
ma solo ed esclusivamente… intensa, reale ed umana!".

Aldo Moro al Consiglio nazionale della DC, 21 novembre 1968