venerdì 31 dicembre 2010

" duemilaedieci... "

" Millenni di sonno mi hanno cullato
ed ora ritorno.
Qualcosa è cambiato,
non scorgo segnale che annunci la vita
eppure l'avverto...
ci son vibrazioni.
Che cosa vedranno tra poco i miei occhi,
magari saranno dei corpi di pietra...
li sento arrivare, li sento arrivare. "

giovedì 25 novembre 2010

" RIBELLATEVI! "

"Le critiche al Partito democratico io esito molto ad esprimerle perché la sinistra è troppo piena di gente che per sentirsi intelligente ha bisogno di segare il ramo su cui è seduta. Ma c’è alla base qualcosa su cui oggi è molto importante ragionare. Io vedo ancora una relativa debolezza della nostra risposta al grandissimo interrogativo che si è aperto sulla vicenda storica dell’Italia. Detto senza enfasi: sul destino degli italiani. Questo è il tema che sta dietro la vicenda Berlusconi. Sta qui il cuore del conflitto, cioè di come si configura la lotta tra progresso e reazione a fronte di quella che è ormai chiaramente una crisi della nazione.

La gente non è stupida. Capisce che, arrivati a questo punto, l’uscita di scena di Berlusconi è una necessità vitale ma sente che il problema è più complesso. Intuisce che il “Caimano” è, dopotutto, la febbre non la malattia. Quale malattia? Il fatto drammatico che per troppo tempo abbiamo cercato di non vedere e che, per certi aspetti, ci rimanda ai secoli della grande decadenza italiana. A prima del Risorgimento, quando Metternich considerava l’Italia «una espressione geografica», governata come era da tante Padanie, piccoli regni e ducati tenuti in piedi dallo straniero. Quando non eravamo un popolo libero ma una plebe che delegava la politica ai preti tanto da pensare che «Franza o Spagna purchè se magna».

L’attuale degrado dell’etica pubblica non è poi una grande novità. Questo è il dramma che sta avvenendo sotto i nostri occhi. La vita dei nostri figli e nipoti si sta già impoverendo, stiamo già uscendo dal club dei grandi che contano. E se dopo 150 anni da Porta Pia viene in discussione l’unità della nazione, una conseguenza è certa: il destino della gioventù italiana sarà irrilevante. I nostri figli resteranno ai margini del mondo nuovo. Qualcuno sta parlando così agli italiani? Sta dicendo così chiaramente che si è aperto uno «stato di eccezione» (come una guerra) e che nient’altro che questo impone un governo di “eccezione”, cioè di salvezza nazionale? Semplicemente questo è il problema che Bersani sta cercando di affrontare, certo alla sua maniera.

C’è così tanto da ridire? Però è vero che il messaggio di Bersani è oscurato da troppe cose. Intanto dalle divisioni interne al Partito democratico. Chi comanda? È difficile affidarsi a un partito il quale è talmente democratico che non conta nulla essere stato eletto segretario da 3 milioni di persone. Chiunque può invocare le “primarie” per rimettere tutto in discussione. Si ammetterà che non è facile guidare in queste condizioni una delicata iniziativa politica di “salvezza nazionale”.

Noi siamo ancora al punto che il primo che passa ci sfotte perché dice che non è chiaro se siamo alleati col “centro” oppure con la “sinistra”. Ma non è chiaro a chi? Certo a chi pensa che siamo nell'Inghilterra di Westminister e che Vendola è Gladston e Casini Disraeli. Come non si capisce che è la decadenza dell’Italia che chiede l’unità più larga in nome di riforme e cambiamenti radicali? I quali, però, sono sostenibili solo se qualcuno acquista l’autorità politica e morale per fare appello non solo a Vendola o a Casini ma alle energie profonde del paese, ovunque siano collocate.

Temo che una buona fetta del PD non abbia capito nemmeno che questa è la ragione d’essere di un partito nuovo rispetto ai partiti che fecero la Prima repubblica. È il nostro ruolo storico, è il terreno su cui possiamo affermare la nostra egemonia («vocazione maggioritaria», direbbe Veltroni) rispetto a una destra antinazionale, al leghismo, a formazioni neo-borboniche, a nuovi centri notabilari . Per non parlare di un’altra fetta del Pd che invece è affascinata dalle “narrazioni” di Nichi Vendola. Ma che cosa sta narrando questo mio vecchio amico pugliese? Io capisco tante cose, ne condivido perfino alcune. Ma anche Nichi mi sembra sostanzialmente fuori tema. Se non lo fosse si sarebbe assunto la responsabilità (forte anche della sua funzione di governatore della Puglia) di cominciare a rielaborare il nostro vecchio impianto della questione meridionale. Almeno in questo il Nord ha ragione, nel non accettare più il vecchio modo di stare insieme degli italiani.

È affrontando un tema come questo che si diventa leader di una sinistra unita. Io non so fare previsioni. So che la cricca che si è raccolta intorno a Berlusconi è disposta a tutto, perfino a tenersi stretta la camorra che controlla la “monezza” napoletana pur di non mollare il potere e le ricchezze su cui ha messo le mani. So però che le cose sono arrivate al punto che viene in campo, come bisogno storico, anche un’altra possibilità. È il bisogno di dare all’Italia quello che io chiamo un partito della nazione. Non un’altra reincarnazione della sinistra storica. Deve essere una forza nuova, capace di esprimere davvero una nuova “narrazione” circa il ruolo che un’Italia unita e progressista potrebbe avere in Europa e nel mondo. Non so che fine farà l'operazione politica e l’ipotesi di governo di cui parla Bersani. In ogni caso ricordiamoci che la politica non si esaurisce nella formazione dei governi. Dopo il lungo ciclo berlusconiano è tempo che la politica democratica torni ad essere la fucina di un “movimento reale”, quel tipo di movimento che «cambia lo stato di cose esistenti». È questo stato di cose che bisogna cambiare.

E le condizioni per farlo a me sembra che si stiano accumulando. Quando giro l’Italia e incontro la gente, la cosa che più mi colpisce è la situazione dei giovani. Un immenso deposito di energie e di creatività sprecato, umiliato, (davvero “rottamato”) delle logiche attuali di mercato: il denaro fatto col denaro, un’immensa rendita che grava sui produttori della ricchezza reale per pagare i lussi faraonici di un’oligarchia finanziaria. Così, alla maggioranza dei giovani resta solo il lavoro precario. Per colpa anche di noi vecchi che sulle loro spalle abbiamo trasferito l’onere di pagare l’immenso debito pubblico accumulato. Quindi non c’è per loro futuro, speranza, innovazione. Ribellatevi. Le vicende di ieri sono un buon segno." (Alfredo Reichlin)

sabato 2 ottobre 2010

" Avrei proprio voluto evitare... "

...anche perché trattasi di scuola, crescita, cultura, bambini… ma se la dirigente scolastica riprende il discorso… beh, scriviamocelo pure con franchezza: che VERGOGNA!

Mercoledì 15 settembre, anche a Bellizzi, inizia l’anno scolastico. Un appuntamento sempre carico di aspettative, spesso portatore di emozioni forti, per tutti marcatempo indelebile della crescita propria e dei propri familiari.

Pure la mia cucciolotta, a soli 29 mesi, s’incammina verso l’istruzione istituzionalizzata; contenta e convinta di muovere i primi passi verso l’autodeterminazione della propria indole. Quel desiderio nativo di conoscenza che spinge gli esseri umani all’affrancamento dal trascendente, dalla dipendenza sociale ed economica.

Al dunque:
...accompagniamo a scuola mia figlia, io e mia moglie.
Un buon impatto, la piccolina contentissima… la lasciamo in classe ed attendiamo nel cortile adiacente, insieme con altri genitori, fino all’uscita.
E’ il primo giorno di scuola, solo un’oretta d’ambientamento.
Nel fare due chiacchiere, anche con chi ha i bambini al secondo anno della materna, scopriamo che tutti aspettano il fantomatico elenco: le cose da comprare ai propri figli per consentire il regolare svolgimento delle lezioni.
Avrei pensato alle penne, ai colori, ai quaderni… invece mi specificano che addirittura, pure l’anno scorso, han dovuto comprare i bicchieri di plastica, le tovagliette, il sapone, la carta igienica!!! Possibile???

Sì, possibilissimo! Un cartello affisso nell’ingresso specifica proprio: CARTA IGIENICA!
…resto basito, mi limito ad immaginare un’amministrazione comunale che, all’inaugurazione dell’anno scolastico, ha augurato serenità… dimenticando di consigliare agli alunni di fare cacca a casa, prima di entrare in classe, soprattutto ai piccolini senza pannolino!!! :(
Ma non è tanto per fare caciara o strumentalizzare, non è capire a chi compete che cosa… è semplicemente l’attitudine alla comunità che viene costantemente a mancare.
Non è pensabile che un assessore, un sindaco o chicchessia non valuti la possibilità di spendere due parole con i dirigenti di un servizio comunale così importante: “Ci siamo, cominciamo… tutto ok? Ha da comunicarmi qualcosa?? Posso esserle/vi utile???”!!! Poi, anche senza fondi allocati specificatamente, qualche rotolo di carta igienica si fa presto a recuperarlo... no!?

Certo, può anche capitare che qualche dirigente dichiari il falso… vero? E' andata così? Han comunicato che tutto era sottocontrollo (!?) ed invece… han provveduto le mamme di tasca propria!!! Ditelo però... perchè fa un certo effetto leggere, da un autorevolissima (?!?) fonte, che:
"Con una lettera a firma del dirigente scolastico, dott.ssa Silvana D’Aiutolo: Si precisa e si ribadisce che il Comune di Bellizzi, nei tempi stabiliti, ha provveduto ad inviare al plesso materiale igienico. Si precisa, inoltre, che né la responsabile, né le docenti, né il personale non docente hanno chiesto ai signori genitori materiale igienico...".
Praticamente questo è stato un caso di isteria collettiva!?! I genitori che han fatto la spesa per la scuola ed han portato le buste piene nell'edificio eran dissociate mentalmente, forse sonnambule?!? Il cartello con la richiesta dei materiali indispensabili, che anche io ho letto perchè affisso, era uno scherzo!?!

La dottoressa D'Aiutolo mi spiegherà a voce l'accaduto, voglio capire fino a che punto sto diventando pazzo!!! Perchè prendere in giro le persone, insegnare a raccontare frottole o, addirittura, escogitare un metodo per fare scorte di carta igienica per casa propria... non è un buon modo di esercitare il delicatissimo mestiere dell'educatore-formatore.

giovedì 30 settembre 2010

" ...sei Zero! "

A chi ha saputo rappresentare, con estrema chiarezza, le molteplici anime che, crescendo, ho scoperto di possedere...

A chi, scavando dentro il mio ego, ha contribuito a rendermi parecchio più sensibile e combattivo...

All'artista insostituibile... che riuscirà per sempre ad indicarmi la strada!


N.B.: ...avevo pure i biglietti e l'intenzione di farmi accompagnare dalle mie donne; il matrimonio di un amico mi ha motivato diversamente... ;)


Buon Compleanno!!!