Vogliono lasciare il segno, qualsiasi cosa significhi.
Per qualche ragione però, i Millennials non sono comunque felici.
Troppi sono cresciuti con strategie fallimentari di educazione familiare: è sempre stato detto loro che erano speciali. Che potevano avere tutto quello che volevano dalla vita.
Abbiamo dato loro medaglie, anche per arrivare ultimi...
E così quando entrano nel mondo reale, l’immagine che hanno di se stessi si sgretola."...
..."...in un mondo di Facebook e Instagram, dove per tutto c’è un filtro, siamo bravi a mostrare alla gente che la vita è magnifica, anche se siamo depressi..."...
..."...non ci sono più relazioni profonde: nei momenti di stress i Millennials non si rivolgono a una persona, ma a un dispositivo e ai social media, che offrono un sollievo temporaneo..."...
..."...abbiamo una generazione che ha poca fiducia in se stessa, e non ha mezzi per affrontare lo stress.
..."...abbiamo una generazione che ha poca fiducia in se stessa, e non ha mezzi per affrontare lo stress.
Tutto ciò che vuoi, lo puoi avere subito. Tranne le gratificazioni sul lavoro e personali: per quelle non c’è un’app, sono processi lenti, oscuri, piacevoli e incasinati."...
..."...lo scenario peggiore è l’aumento dei suicidi e dei casi di depressione.
Nella migliore delle ipotesi avremo una generazione che crescerà e vivrà la propria vita senza mai trovare la vera felicità."...
..."...la colpa non è solo dei genitori, ma anche degli ambienti aziendali a cui interessano più i numeri, che la vita di queste giovani persone...
Si danno la colpa se non ottengono tutto e subito.
Manca una leadership positiva.
Vorrei che i genitori e la società avessero fatto di meglio, ma siamo fatti così..."...
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