giovedì 15 gennaio 2009

" La cacca e... ...è la casta! ;) "

Ho riscontrato, con immenso piacere, che l'ultima edizione de LA CASTA di G.A.Stella e S.Rizzo, quella aggiornata, mi stimola l'evacuazione. E non solo...
Per chi, come me, discute da anni col proprio colon in merito al se, al dove ed al come... liberarsi dai propri rifiuti solidi umani, una vera manna dal cielo risultano essere alcune pagine di questo best-seller.

pag.11 - Tre camere matrimoniali: 19,37 euro l'una. Ventiquattro camere singole: 11,82 euro l'una. Meno che in una topaia sulla costa marocchina. Quello era il dovuto per poter andare in vacanza in uno dei posti più belli del mondo, nel villaggio-vacanze nell'area della colonia penale di Is Arenas,in Sardegna.
Roberto Castelli, accusato di averci portato anche il parentado egli amici, rispose piccatissimo che il suo comportamento era stato ritenuto corretto dalla Corte dei Conti. Vero. Ma i giudici contabili dovevano rispondere solo a una domanda: se il guardasigilli avesse rispettato la legge pagando il dovuto(!!!). Stop. Lo scandalo era un altro. E stava nella fattura presentata dal senatore leghista al processo per diffamazione contro "L'Unità". Fattura pagata due settimane dopo(!!!) che il giornale aveva denunciato la sua villeggiatura.

pag.16 - Massimo D'Alema ai critici della legge "porcata" elettorale del 2006: "Io non conosco questa cosa, questa politica, che viene fatta dai cittadini e non dalla politica. La politica è un ramo specialistico delle professioni intellettuali".

pag.22 - ...Militello Rosmarino, un paese sui Nebrodi. Dove dal 2003 è sindaco Concetta Maria Papa per investitura del marito Vincenzo, che già fu sindaco dopo papà Calogero e zio Vincenzo, e che del borgo è il monarca: "Voglio bene alla gente e la gente vuol bene a me. Se uno mi domanda di trovargli un ricovero a Milano gli devo dire di no? Se mi chiede una mano per fare assumere il figlio gli devo dire di no? Perciò mi amano. Vi pare che con tutte le grane giudiziarie che ho avuto avrei potuto resistere sennò?".
Laureato in medicina, primario di ginecologia, sindaco DC per una vita salvo i periodi in cui lasciava la carica a suo cognato Biagio, don Vincenzo è l'erede di una dinastia rimasta sul trono di Militello quasi più dei Savoia su quello d'Italia, fin dai tempi in cui il bisnonno entrò in consiglio comunale a metà Ottocento. Disprezzato da mezzo paese per la distribuzione dei posti e delle prebende, è venerato dall'altra metà per gli stessi motivi. Il meglio lo diede come presidente dell'Usl quando, lasciata la poltrona di sindaco al fidato Sante Russo, si guadagnò la fama d'essere una specie di Padre Pio all'incontrario. Dove lui posava la mano, lì germogliava una sclerosi a placche, una angina pectoris, un'insufficienza cerebrovascolare, un'osteoporosi...
Finchè era intervenuta la magistratura accusando lui e altri di avere distribuito 180 assegni d'accompagnamento e 500 pensioni a monchi, tisici, ciechi, sciancati spesso falsi. Come Carmelo Femminella, che per "gonartrosi bilaterale, osteoporosi diffusa, discopatia cervicale e lombare" risultava semiparalizzato ma girava in motorino. Tale era l'aspettativa, scrisse il magistrato, che i carabinieri avevano notato "verso il comune di Militello un fenomeno migratorio anomalo". A casa di don Vince' risultarono 15 nuovi residenti.
Pareva finito, don Vincenzo, dopo quella grana. Sepolto sotto lo scandalo, i debiti del Comune, l'ondata di indignazione morale. Lui fece spallucce: "Ho solo distribuito a un pò di poveracci un milionesimo dei soldi regalati alle industrie del Nord!". Quindi, per mostrare quanto l'inchiesta non l'avesse indebolito, si candidò a sindaco di Sant'Agata di Militello. E vinse. Poi candidò il figlio Calogero a Militello Rosmarino. E vinse ancora. Pronto a candidare la volta dopo Concettina. E vincere ancora. Fedele sempre a quel cognome incredibilmente adatto a uno come lui che simboleggia un certo modo di far politica all'italiana: Lo Re.

pag.36 - E le vacanze ad Hammamet di tutta la corte di Bettino Craxi che, nelle memorie di Marina Ripa di Meana, "a ogni negozietto di cianfrusaglie si fermava. Entrava, afferrava con le manibraccialetti d'ottone orribili, statuine di peltro, ninnoli di legno e faceva omaggio alle signore. Pagava tirando fuori rotoli di banconote". E l'appartamento di 303 metri quadrati a pochi passi da Castel Sant'Angelo dato in affitto per la miseria di 259000 lire al mese a Luca Danese, nipote giovane ma scafato di Giulio Andreotti.E il conto di 490milioni presentato a Gianni De Michelis per gli ultimi 29 mesi di soggiorno al Plaza, dove il ministro regalava a Natale e a Ferragosto al portiere Luigino Esposito un paio di mance "da un milione".

pag.62 - Prendete cinque Boeing 737 come quelli della Ryanair da 150 passeggeri e fateli volare da Roma a Londra andata e ritorno. Tutti i giorni, Natale e Capodanno compresi. Oppure affittate otto jet privati "long range" come i Gulfstream V da 18 passeggeri sulla rotta Roma-Madrid e ritorno. Tutti i giorni, Natale e Capodanno compresi. Oppure prendete a nolo tredici aerotaxi Hawker 800Xp da nove passeggeri e spediteli da Roma a Parigi e ritorno. Tutti i giorni, Natale e Capodanno compresi. E fateinsomma tutte le ipotesi che volete ma i conti non torneranno mai: come diavolo ha fatto Palazzo Chigi, nell'ultimo anno dell'era berlusconiana, a spendere 179.452 euro al giorno in voli Stato? Come hanno fatto ad accumulare 37 ore di volo al giorno?

...to be continued (purtroppo!)

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